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Manovra, Renzi: “Il problema non è la legge di bilancio ma l’incertezza sugli investimenti”

Renzi lancia un’iniziativa a Torino il prossimo 15 novembre, ‘Shock! Le proposte di Italia vive per rilanciare l’economia’: “La situazione economica del Paese non è rosea. Tutto ristagna. E il problema non è la legge di bilancio – su cui continueremo la nostra battaglia #NoTax – ma la situazione di incertezza sugli investimenti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Il clima di odio verbale e di intolleranza politica che è stato creato ha portato una signora quasi novantenne, senatrice a vita, sopravvissuta ad Auschwitz, a dover ricorrere alla scorta. Spero che Liliana Segre possa perdonarli. Perché non c'è altra cosa da fare: chi ha creato quel clima deve solo e soltanto chiedere perdono. E poi vergognarsi molto". È quanto scrive il senatore Matteo Renzi, fondatore di Italia viva, nella sua Enews.

L'ex premier lancia un appuntamento a Torino il prossimo 15 novembre, alle ore 15:30 al Teatro dei ragazzi: "C'è un dato di fatto oggettivo. La situazione economica del Paese non è rosea. Tutto ristagna. E il problema non è la legge di bilancio – su cui continueremo la nostra battaglia #NoTax – ma la situazione di incertezza sugli investimenti. Per questo do a tutti appuntamento a Torino, venerdì 15 novembre, alle ore 15.30 al Teatro dei ragazzi", e pubblica il manifesto dell'iniziativa ‘Shock! Le proposte di Italia vive per rilanciare l'economia'.

"Siamo solo all'inizio, il meglio deve ancora venire. Non posso assicurarvi che sarà una sfida facile, ma posso garantirvi che sara' una sfida bellissima", aggiunge, parlando delle iniziative di lancio di Italia viva, tra cui due eventi regionali (Sicilia e Toscana), il primo sabato 16 novembre, alle 16.00 a Catania (presso Le Ciminiere, Viale Africa 12), il secondo domenica 17 novembre, alle 16.00 a Pistoia (presso il Pistoia Nursery Campus, Via Bonellina 116), du appuntamenti "che si preannunciano molto partecipati e dove sarò presente anche io insieme a Teresa Bellanova e Ettore Rosato".

Domani sarà inoltre ufficializzato il gruppo di Italia viva all'Assemblea regionale siciliana. Alle 11, presso la Sala Palumbo di Palazzo dei Normanni, il vice presidente della Camera e coordinatore nazionale di Italia viva, Ettore Rosato, e i parlamentari siciliani aderenti alla nuova formazione politica di Renzi, Giovanni Cafeo, Nicola D'Agostino, Luca Sammartino e Edy Tamajo, terranno una conferenza stampa. Il gruppo di sarà presieduto da Nicola D'Agostino.

E ancora: "Abbattere i muri, costruire i ponti. Trent'anni dopo il crollo del muro di Berlino c'è ancora chi sogna un futuro di muri, protezionismo, chiusura. Italia Viva vuole essere il partito che più di ogni altro crede nella società aperta, che rivendica la globalizzazione, che esalta le possibilità del libero scambio per la nostra economia. Siamo orgogliosi di non essere sovranisti, di non essere protezionisti. E pensiamo che anche oggi sia il tempo di chi vuole abbattere i muri e costruire i ponti, secondo le profetiche parole di Giorgio La Pira".

Con uno sguardo ai fatti internazionali Renzi commenta così le elezioni in Spagna: "Continua il caos spagnolo: quattro elezioni in quattro anni e ancora ingovernabilità. Ciò che sta accadendo a Madrid (e a Barcellona) mette in gioco l'idea stessa di democrazia decidente. E crea sempre più distacco tra chi gestisce la res publica e i cittadini. Dovremmo riflettere sul perché il caos spagnolo è un danno all'idea stessa di democrazia europea. Leggo, nel frattempo, che qualche buontempone in Italia propone di copiare la stessa legge elettorale spagnola. Giusto per essere certi dell'ingovernabilità. Lo hanno proposto davvero, non è una barzelletta. Quattro elezioni in quattro anni e noi li prendiamo come modello?". 

Quanto al Sud America afferma: "Attenzione a ciò che sta accadendo in America Latina, attenzione-attenzione-attenzione. Dopo il disastro Venezuela, occhi puntati sul Cile prima, sulla Bolivia oggi. Intanto in Argentina, si chiude la presidenza Macri e, in Brasile, la liberazione di Lula può riaprire la sfida con Bolsonaro. La storia ci insegna che non dobbiamo mai sottovalutare la portata dei fenomeni di cambiamento che partono dall'America del Sud. Mai".

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