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M5s, Di Battista detta le condizioni: “Garanzie politiche per tornare in prima linea”

L’ex deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, chiede garanzie politiche per poter tornare a combattere in prima linea per il Movimento 5 Stelle. Di Battista detta le condizioni e chiede che vengano realizzati alcuni punti, a partire dalla revoca delle concessioni ad Autostrade, arrivando a una battaglia sul conflitto d’interessi e passando per la nascita di un comitato di garanzia interno al M5s.
A cura di Stefano Rizzuti
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Alessandro Di Battista detta le condizioni e chiede garanzie per continuare ad avere un ruolo di primo piano nel Movimento 5 Stelle. Dopo gli Stati generali, l’ex deputato pentastellato torna a ribadire il suo messaggio e pretendere alcuni importanti cambiamenti per continuare a lavorare a pieno per il M5s. “Ieri – scrive in un lungo post su Facebook – non ho parlato a titolo personale ma portando la voce di migliaia di iscritti che mi hanno votato come delegato nazionale. Ci sono moltissime persone che vorrebbero tornare in prima linea nel Movimento perché ne sono innamorate. Chiedono tuttavia garanzie politiche (garanzie politiche, non posti da qualche parte). Io sono con loro”. E sostiene che devono essere realizzati soprattutto alcuni punti, da lui richiesti, affinché “possa dare un contributo al Movimento più efficace”. Questi punti riguardano la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton, il conflitto di interessi e la nascita di un comitato di garanzia interno al Movimento.

Le garanzie politiche chieste da Di Battista

Di Battista pone una serie di condizioni, a partire dalla “revoca delle concessioni autostradali ai Benetton: ogni pedaggio che entra ancora nelle loro tasche è uno schiaffo alla memoria dei morti della strage di Genova”. Il secondo punto riguarda invece una “presa di posizione netta” sui conflitti d’interesse “tra gruppi industriali/finanziari e media e sui conflitti di interesse tra banche e politica”. Il riferimento è, per esempio, all’ex ministro Padoan, ora in Unicredit.

Le battaglie per l’organizzazione interna del M5s

Di Battista elenca poi una serie di punti, riguardanti soprattutto questioni interne al Movimento e relative alla sua organizzazione. E chiede, quindi:

Che venga messo nero su bianco che non vi saranno deroghe sul vincolo dei due mandati.

Che venga messo nero su bianco che alle elezioni politiche del 2023 il Movimento 5 Stelle si presenterà da solo.

Che il Movimento 5 Stelle non voterà mai in Parlamento una legge elettorale che non contenga le preferenze. Basta con le segreterie dei partiti che scelgono al posto dei cittadini.

Che venga creato un Comitato di garanzia composto da eletti (non membri del governo) e iscritti al Movimento che abbia il compito di:

– Dettare regole chiare e trasparenti sulle future nomine sia all'interno dei Ministeri e sia nelle aziende di Stato.

– Pubblicare nomi e cognomi, curricula e compensi di tutte le persone nominate dagli esponenti del Movimento 5 Stelle nei Ministeri e nelle partecipate di Stato.

– Realizzare una “mappa del potere” relativa a tutte le nomine pubbliche per fornire a tutti noi cittadini informazioni dettagliate su chi, di fatto, prende scelte significative che riguardano la geopolitica, l'energia, le bollette, l'ambiente, la sicurezza nazionale, la ricerca, la parità di genere, la tutela dei minori, il rispetto della libertà di informazione.

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