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Luigi Di Maio: “Il M5S non perde mai, o vince o impara. Ripartiamo da qui”

Il leader del M5S Luigi Di Maio è intervenuto all’assemblea dei gruppi parlamentari: “Ho chiesto la fiducia agli iscritti perché anche io ho una dignità e negli ultimi due giorni mi sono sentito dire di tutto. A me non me ne frega nulla della poltrona. Non sto attaccato al ruolo di capo politico”.
A cura di Annalisa Cangemi
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A poche ore dal voto sulla piattaforma Rousseau per decidere se il M5S debba ridiscutere il ruolo di capo politico di Luigi Di Maio, il vicepremier pentastellato è intervenuto all'assemblea dei gruppi parlamentari alla Camera, convocata per discutere della sconfitta alle europee: "Il M5S non perde mai, o vince o impara, io la vedo così, questa è la nostra storia e da qui dobbiamo ripartire". Dal risultato emerso lo scorso 26 maggio i Cinque Stelle hanno perso 6 milioni di voti rispetto alle elezioni politico di un anno fa. Il Movimento ha perso consensi soprattutto nel Nord Italia.

Alla riunione, iniziata poco dopo le 21, partecipa anche Alessandro Di Battista. L'assemblea è iniziata con la valutazione del risultato elettorale, con la relazione dello stesso Di Maio. Presente lo stato maggiore del M5S al completo, con i ministri della Giustizia Alfonso Bonafede, della Difesa Elisabetta Trenta, della Salute Giulia Grillo, ai Rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro, il ministro della Cultura Alberto Bonisoli, dei Trasporti Danilo Toninelli, e del Sud Barbara Lezzi. E per la prima volta da quando ricopre la carica di presidente della Camera c'è anche Roberto Fico.

"Ho chiesto la fiducia agli iscritti perché anche io ho una dignità e negli ultimi due giorni mi sono sentito dire di tutto. A me non me ne frega nulla della poltrona. Non sto attaccato al ruolo di capo politico, ci ho sempre messo la faccia e continuerò a mettercela. Molti pensano sia bello stare in prima linea, ma il punto è che quando va tutto bene e vinciamo il merito è di tutti, giustamente, il problema è che se si perde prendo schiaffi solo io", ha aggiunto il leader del M5S. E ancora: "Ringrazio tutti coloro che hanno dato il massimo. Sono felice che siamo tutti qui perché siamo una famiglia". Queste parole, stando a quanto riferito ai cronisti all'Agi, sono state accolte da un lungo applauso.

"Alcune cose che ci andavano bene 10 anni fa adesso possono essere cambiate – ha detto Di Maio, annunciando così una riorganizzazione nel Movimento – Se domani vengo riconfermato non restiamo fermi, dobbiamo cambiare delle cose".

Durante l'intervento Di Maio ha commentato anche la lettera arrivata da Bruxelles, una richiesta di chiarimenti sulle violazioni commesse dall'Italia sulle regole del debito 2018: "La lettera che ci ha inviato l'Ue è totalmente assurda, vogliono aprire una procedura di infrazione sul debito del 2018 fatto dal Pd. Potevano prendersela col governo di prima e se la stanno prendendo con noi. Ma l'Italia non si piega".

Dopo la relazione di Luigi Di Maio, i ‘comunicatori' del Movimento Cinque stelle sono stati allontanati dall'assemblea dall'aula dei gruppi di Montecitorio, dove ci sono deputati e senatori: gli addetti stampa che prima erano dentro la sala sono stati fatti uscire. L'allontanamento dei membri degli staff comunicazione sarebbe stato chiesto da 15 parlamentari su 300. Il resto dei partecipanti si sarebbe opposto ma a quel punto ‘i comunicatori' hanno lasciato comunque l'auletta. Fonti della Camera hanno poi riferito che si sono alternati diversi interventi di parlamentari che confermerebbero la fiducia al leader. Il senatore Primo Di Nicola ha espresso "totale fiducia" nei confronti del capo politico. Di Nicola si era dimesso dalla vicepresidenza del gruppo al Senato per favorire una discussione democratica. Un deputato avrebbe preso la parola a nome di 60 colleghi chiedendo al vicepremier di ritirare il voto dalla piattaforma Rousseau.

Oggi Di Maio ha incassato la fiducia del garante del M5S, Beppe Grillo: "Luigi non ha commesso un reato, non è esposto in uno scandalo di nessun genere. È già eccessiva questa giostra di revisione della fiducia. Deve continuare la battaglia che stava combattendo prima". Il presidente del Consiglio Conte ha incontrato, separatamente, i suoi vice, chiedendo a Salvini di rinnovare la sua fiducia a Di Maio, per evitare una crisi di governo.

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