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Le 5 regole del ministro del Turismo leghista per salvare la stagione estiva

Il ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia, lancia cinque punti per salvare la stagione turistica, che però sono praticamente tutti in contrasto con la linea che sta tenendo il governo in queste settimane: si va dall’esenzione per i minorenni all’autocertificazione anziché il green pass per chi va al ristorante. Niente certificazione verde alle sagre e alle fiere, né sui mezzi di trasporto.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Cinque punti, cinque regole da cambiare. Il ministro del Turismo ha le idee chiare, ma non sembrano coincidere particolarmente con la linea del governo e di Mario Draghi. Il green pass obbligatorio per molte attività entra in vigore domani 6 agosto, ma Massimo Garavaglia chiede già di cambiare le regole per evitare di danneggiare la stagione turistica. Nel bel mezzo dell'estate, infatti, secondo la Lega le misure prese dal governo potrebbero danneggiare gli imprenditori che proprio in questo periodo dell'anno vedono il picco degli incassi, ma non solo. La battaglia di Salvini sui trasporti, sul rinvio di determinate misure è proprio legata a questo fattore: il rinvio almeno a settembre. Mentre in Parlamento la Lega ha presentato una valanga di emendamenti al decreto Covid.

Il ministro Garavaglia ha spiegato cosa bisogna fare, secondo lui, per non ostacolare il proseguo della stagione: "Cinque punti, come le dita di una mano – ha detto ieri – Sono quelli che la Lega chiede vengano introdotti per agevolare la stagione turistica, e non solo". Si tratta di "misure improntate al pragmatismo e alla semplificazione". I punti del ministro del Turismo sono i seguenti: "Uno, esenzione green pass per i minorenni", che al momento è obbligatorio dall'età in cui si può avere accesso al vaccino, cioè dai 12 anni in su. Poi: "Due, autocertificazione per i clienti dei bar e ristoranti", dove da domani, invece, è previsto il green pass. E ancora: "Tre, esenzione green pass per fiere e sagre all'aperto", dove, anche in questo caso, è previsto l'ingresso con green pass dal 6 agosto. E poi "quattro, esenzione green pass per servizi interni agli alberghi", che hanno le stesse regole di quelli esterni, ad esempio i servizi di ristorazione. Infine "cinque, nessun vincolo per i mezzi di trasporto". Su quest'ultima ancora non è ufficiale, ma il governo è intenzionato a inserire il green pass obbligatorio per navi, aerei e treni a lunga percorrenza. Però, proprio per le obiezioni della Lega, dovrebbe entrare in vigore il primo settembre.

Secondo il ministro leghista, tutte quelle elencate in precedenza sono "misure di buon senso", alle quali "è giusto aggiungere, per il ritorno a scuola, i tamponi salivari per i bambini, come sono stati già adottati in qualche regione". Dal governo, però, la linea sembra ben diversa. L'utilizzo del green pass dovrebbe essere progressivamente allargato, non certo ridotto. Draghi ha deciso di temporeggiare sull'estensione della certificazione verde sul posto di lavoro, ma sembra essere solo questione di tempo. Pensare di allentare e tornare all'autocertificazione, come propone il alcuni casi Garavaglia, sembra veramente improbabile.

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