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Lauree abilitanti, ok Camera a legge: addio esame di Stato per odontoiatri, psicologi e farmacisti

La Camera dei deputati ha dato il via libera al disegno di legge che rende abilitanti le lauree in odontoiatria, farmacia, psicologia e veterinaria, a cui presto dovrebbero accodarsi biologia, chimica e fisica più altri percorsi di studi. Il relatore del provvedimento, Manuel Tuzi, spiega che con l’addio agli esami di Stato l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro viene anticipato tra i 3 mesi e l’anno e mezzo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le lauree in odontoiatria, farmacia, veterinaria e psicologia diventeranno presto abilitanti. La Camera dei deputati ha infatti dato il via libera al disegno di legge in materia di titoli universitari abilitanti con 330 voti favorevoli e un solo contrario: ora il testo passa al Senato, dove la sua approvazione dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno. Con questa riforma tantissimi studenti non dovranno più sostenere nei mesi successivi al conseguimento della laurea un esame di Stato, ma la valutazione della parte pratica del proprio corso di studi verrà effettuata contestualmente alla discussione della tesi di laurea, permettendo così di abilitare subito gli studenti all’esercizio della professione. Lo stesso principio era già stato introdotto negli scorsi mesi per gli studenti di medicina. Presto dovrebbero diventare abilitanti anche le lauree in biologia, chimica e fisica. Ma anche tantissimi altri ordini, come quelli di architetti e ingegneri, potrebbero unirsi alla lista formalizzando l’inserimento di ogni singola disciplina in quelle che sono abilitanti solamente attraverso il titolo di laurea. Affinché queste lauree diventino abilitanti sarà sufficiente un’iniziativa dell’ordine competente o del ministero.

La ministra Messa: puntiamo realmente sui giovani

La ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, commenta l’approvazione della proposta di legge, una delle prime riforme del Pnrr, definendola “un segnale davvero importante: governo e Parlamento stanno puntando realmente sui giovani, sulla loro formazione, sul futuro del Paese. È la prima riforma ordinamentale presentata dal governo, su proposta del ministro Manfredi, al Parlamento, funzionale all'attuazione del Pnrr e arriva a una sola settimana di distanza dall'approvazione in prima lettura, sempre alla Camera, del testo con le nuove disposizioni in materia di attività di ricerca e di reclutamento dei ricercatori nelle Università e negli enti pubblici di ricerca. Non mi stancherò mai di ripeterlo: perché ci sia davvero una svolta nella crescita competitiva del Paese agli investimenti devono essere affiancate le riforme e le semplificazioni. Quello di oggi è un segnale concreto del fatto che con le Camere si sta lavorando bene, e insieme, perché le riforme che servono al mondo dell'università e della ricerca siano definite e approvate il prima possibile”.

Quando le lauree diventeranno abilitanti

L’iter parlamentare del disegno di legge dovrebbe concludersi entro la fine del 2021, con la legge in vigore già a inizio 2022. Come spiegato dal suo relatore, il deputato del Movimento 5 Stelle Manuel Tuzi, l’introduzione delle lauree abilitanti dovrebbe avvenire a partire dall’anno accademico “successivo a quello dell’approvazione dei decreti rettorali”, necessari per far diventare abilitanti le lauree. Decreti attesi per il 2022 e che permetterebbero, quindi, di vedere una reale applicazione della legge a partire dall’anno accademico che si aprirà nell’autunno del 2022. Di fatto gli studenti che si iscriveranno all’università in quell’anno o che, probabilmente, saranno già iscritti ma non all’ultimo e al penultimo anno, si vedranno riconoscere non solo il percorso di studi ma anche l’abilitazione alla professione. Con un risparmio quantificato da Tuzi, secondo quanto emerso dalle audizioni in commissione, “tra i 3 mesi e l’anno e mezzo”.

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