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La rivincita di Brunetta che va al Colle da solo e dichiara guerra a Renzi

Il capogruppo alla Camera va da solo da Mattarella: è da sempre il più fiero oppositore di Matteo Renzi. Premier nervoso minaccia guai per Berlusconi. Fitto in panne….
A cura di Carlo Tarallo
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Renato Brunetta, da solo, al Quirinale a protestare contro le modifiche alla Costituzione. E’ tutta qui la “svolta” di Forza Italia, rappresentata plasticamente dalla scelta di Silvio Berlusconi di affidare al capogruppo alla Camera dei Deputati una missione così delicata come l’incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E non è una caso che pochi minuti dopo l’uscita di Brunetta dal Quirinale, sia iniziata la raffica di comunicati stampa dei renziani doc del Pd, tutti all’insegna del “Forza Italia è diventata Forza Renato”, degli sfottò indirizzati verso Paolo Romani, capogruppo al Senato clamorosamente escluso dall’incontro con Mattarella, e verso Giovanni Toti, anche lui rimasto a casa. Una strategia tesa a provocare tensioni nella metà campo avversaria.

Quando Renzi suggerì di affidare il Mattinale a Romani – Brunetta in solitaria al Colle è una dichiarazione di guerra a Matteo Renzi da parte dell’ex amico Silvio Berlusconi. Renato, infatti, è da sempre considerato il nemico numero uno da Renzi e dai suoi: sempre pungente con il suo “Mattinale”, esperto di economia, sostenitore di una linea di opposizione durissima al governo anche quando il patto del Nazareno era ancora in piena salute. Renzi, la scorsa estate, attraverso Denis Verdini, arrivò a “suggerire” a Berlusconi di affidare il “Mattinale”, house organ di Forza Italia, all’assai più conciliante Paolo Romani. Brunetta evitò lo “scippo” fingendo, per un paio di settimane, di adeguarsi. Salvo poi ricominciare a bombardare Matteo ogni santo giorno, conquistandosi sul campo i galloni di generale della nuova Forza Italia di lotta e non più di governo.

Renzi alle prese con l’opposizione di Silvio e dei suoi media – Una linea dura, anzi durissima, quella di Forza Italia nei confronti di Renzi, che avrebbe provocato (stando a indiscrezioni attendibili) una fortissima irritazione dalle parti di Palazzo Chigi: il premier-segretario, infatti, non era minimamente abituato a fare i conti con l’opposizione di Berlusconi. Opposizione che ovviamente non riguarda solo il Parlamento, ma soprattutto i media di famiglia e di “area”, passati da una linea di sostegno nei confronti di Renzi a una di attacco frontale, con tanto di inchieste e articoli velenosi Boschi sul caso delle banche popolari.

Matteo furioso: “Così per Berlusconi sono guai…” – “Renzi è furioso – racconta a fanpage.it una fonte di primo piano – e invia velate minacce attraverso i suoi fedelissimi. Fa capire che per Berlusconi l’opposizione dura potrebbe essere fatale. La realtà è che ha paura e che ora che non ha più l’appoggio di Forza Italia è rimasto ostaggio della minoranza interna”.

Fitto in panne: se attacca Berlusconi si ritrova solo – Sembra in un momento di stallo quella forzista, capitanata dall’europarlamentare pugliese Raffaele Fitto. Dopo che venerdì scorso Silvio Berlusconi ha effettuato la conta degli “amici” e dei “nemici” attraverso il consueto metodo dei comunicati stampa a raffica, la verve polemica del leader della fronda sembra essersi notevolmente affievolita. Fitto, stando ai bene informati, si sarebbe reso conto che la sua battaglia contro Silvio Berlusconi non potrà mai essere vinta. Finchè si tratta di criticare i capigruppo, il “cerchio magico” e Giovanni Toti, Fitto riesce ad aggregare intorno a sé gli scontenti. Ma quando nel mirino mette il Caro Leader, si ritrova sempre da solo…

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