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La pensione con 41 anni di contributi costerebbe a regime oltre 9 miliardi all’anno, dice Tridico

La pensione con 41 anni contributivi indipendentemente dall’età anagrafica, la cosiddetta quota 41, già l’anno prossimo costerebbe all’Italia 4,3 miliardi di euro, per poi crescere e toccare nel 2029 gli oltre 9 miliardi all’anno. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in audizione in commissione Lavoro, parlando della proposte di legge sulle modifiche ai requisiti per accedere al trattamento pensionistico.
A cura di Annalisa Girardi
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Il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, è intervenuto in audizione alla commissione Lavoro alla Camera per dare il parere dell'Istituto in merito alle proposte di legge sulle pensioni al momento sul tavolo del Parlamento. In particolare, si è parlato dei requisiti per l'accesso al trattamento pensionistico. Il primo tema affrontato è stato quello dell'ape sociale: "La commissione ha lavorato per allargare, oltre le categorie professionali già inserite nella norma, la base secondo alcuni indicatori", ha spiegato Tridico parlando delle attività lavorative considerate più gravose, per cui è quindi possibile il pensionamento anticipato. Ha quindi dato parere positivo alla proposta di prorogare fino al 2026 l'ape sociale, allargando al tempo stesso a 30 codici professionali le professioni appunto più onerose.

Queste categorie sono state individuate, ha proseguito Tridico, grazie all'aiuto dell'Inail guardando alla frequenza degli infortuni sul lavoro e alla gravità delle malattie professionali. Infine, una proposta riguarda la riduzione del requisito di anzianità contributiva per i gravosi appartenenti al settore edile da 36 a 30 anni. Con queste modifiche sarebbe necessario stanziare in tre anni circa un miliardo di euro. In particolare, ha illustrato Tridico presentando le simulazioni dell'Istituto, l'aggravio sarebbe di 126,7 milioni di euro nel 2022, 337,1 milioni nel 2023 e 520,7 milioni nel 2024. Nel 2026 si salirebbe poi a 805 milioni di euro.

Tridico ha anche definito come una "proposta interessante" quella di allargare l'ape sociale ai lavoratori autonomi, ma ha anche sottolineato che "la difficoltà" di attuazione "è legata a codici professionali, o meglio alla mancanza di certificazione di gravosità delle categorie professionali". Quindi ha aggiunto: "Se avessimo la certificazione di questa professionalità gravosa all'interno del lavoro autonomo, e quindi fossimo in grado di superare la difficoltà del regime di applicabilità della gravosità, sarebbe un'idea da approfondire".

Proseguendo nel suo intervento sulle possibili modifiche alle regole per il ritiro dal mondo del lavoro, Tridico ha sottolineato che il pensionamento con 41 anni contributivi indipendentemente dall'età anagrafica, la cosiddetta quota 41, già l'anno prossimo costerebbe all'Italia 4,3 miliardi di euro, per poi crescere e toccare nel 2029 gli oltre 9 miliardi all'anno. L'aggravio resterebbe quindi intorno ai 9 miliardi di euro a regime, fino al 2031.

Infine, il presidente dell'Inps ha anche toccato il tema del riscatto della laurea. Se questo fosse gratuito, l'onere per lo Stato sarebbe di circa 4-5 miliardi all'anno. "Il riscatto della laurea incentiva gli studenti ad accumulare capitale umano, sarebbe giusto prevedere incentivi di questo tipo. C'è pero un costo molto importante, non inferiore a 4-5 miliardi di euro per ogni anno di coorte dei laureati", ha detto.

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