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Crisi di Governo 2022

La deputata di Italia Viva Michela Rostan voterà la fiducia a Conte: “Grave crisi al buio”

“Ho deciso di votare la fiducia al governo Conte. Lo faccio perché tra la critica al governo e la crisi di governo c’e’ una grande differenza, e la differenza si chiama politica, cioè ricerca delle soluzioni, tentativo di intesa. Era giusto – come fatto – incalzare il governo. Ma la crisi, no. Aprire una crisi al buio, in un momento storico come questo, appare una scelta troppo severa e troppo precipitosa”: la deputata di Italia Viva, Michela Rostan, annuncia che voterà la fiducia al governo Conte, domani alla Camera.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo l'annuncio di Vito De Filippo, passato tra le fila del Pd, arriva un altro colpo per Italia Viva. Un'altra deputata renziana, Michela Rostan, ha annunciato che voterà la fiducia a Giuseppe Conte, domani alla Camera. Sono quindi due i deputati che hanno annunciato di non voler sostenere Matteo Renzi nell'aprire una crisi di governo. Questo non cambia gli equilibri alla Camera, dove i numeri per Conte erano già al sicuro, ma sicuramente lancia un segnale chiaro rispetto al percorso intrapreso da Italia Viva.

"Ho deciso di votare la fiducia al governo Conte. Lo faccio perché tra la critica al governo e la crisi di governo c’e’ una grande differenza, e la differenza si chiama politica, cioè ricerca delle soluzioni, tentativo di intesa. Era giusto – come fatto – incalzare il governo nei suoi punti deboli, nelle incertezze e negli errori compiuti nella gestione della pandemia, sia quella sanitaria sia quella sociale ed economica; era giusto chiedere un maggiore impegno, una maggiore collegialità, un maggiore rispetto delle regole democratiche. Ma la crisi, no. Ritirare i ministri, quindi ritirare la fiducia al governo e aprire una crisi al buio, in un momento storico come questo, appare una scelta troppo severa e troppo precipitosa", scrive la deputata.

E ancora: "Non è un caso che i cittadini non abbiano capito e condiviso questa posizione. Ho ricevuto centinaia di messaggi di disappunto: non ci contestano la critica al governo, che, anzi, è anche in parte condivisa. Ci contestano la scelta della rottura, che peraltro come grammatica della politica non appartiene a chi vuole rappresentare un’area moderata. La rottura, in politica, è l’ultima spiaggia, non il punto di partenza di una trattativa. Gli italiani, in questo momento, stretti tra la paura del virus, tra la preoccupazione per sé e per i propri cari, a volte attraversati dal dolore di una perdita, angosciati per le conseguenze economiche della pandemia, per il timore che la fine sia lontana, vogliono più governo non meno governo, vogliono un governo più efficiente e pronto, non un governo sfiduciato".

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