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Covid 19

La Cei metterà a disposizione le strutture della Chiesa per somministrare i vaccini

La Cei ha espresso la sua preoccupazione per la situazione sociale del Paese, sottolineando come la pandemia di Coronavirus abbia accentuato quelle che definisce “faglie sociali”. I vescovi italiani hanno inoltre annunciato di essere pronti a mettere a disposizione le strutture edilizie della chiesa per la campagna vaccinale.
A cura di Stefano Rizzuti
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La Cei esprime preoccupazione per la tenuta sociale del Paese. La Conferenza episcopale italiana si è riunita per la sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente, sotto la guida del cardinale Gualtiero Bassetti. L’assemblea dei vescovi italiani ha sottolineato come la pandemia di Covid-19 abbia aperto delle “faglie sociali” tra i più ricchi e i più poveri. La Cei ha anche messo a disposizione le sue strutture edilizie per la campagna vaccinale e ha stanziato 156 milioni di euro per aiutare chi è più in difficoltà.

Cei: con pandemia esplose faglie sociali

Nel comunicato diramato al termine del Consiglio episcopale permanente, i vescovi hanno espresso la loro preoccupazione per la tenuta sociale del Paese: "Le stime riguardanti l’esplosione di vere e proprie “faglie sociali” – tra i più ricchi e i sempre più poveri (fra cui rientrano in numero crescente lavoratori e piccoli imprenditori del ceto medio), tra donne e uomini, tra anziani e giovani – richiamano a un forte senso di responsabilità che deve accomunare le istituzioni, sia quelle civili sia quelle religiose. A tutti è chiesta una maggiore presenza, materiale e spirituale, per evitare che la forbice delle disuguaglianze continui ad allargarsi, recidendo certezze e prospettive, compromettendo lo sviluppo dell’intero sistema nazionale e gettando nelle braccia della criminalità e dell’usura chi non vede una via d’uscita”.

La richiesta di aiuti concreti alle famiglie

I vescovi hanno chiestoazioni concrete a sostegno delle famiglie e dei cittadini, in particolare quelli più vulnerabili”. Servono “politiche adeguate e coraggiose, capaci di sostenere cittadini e famiglie, in particolare i più fragili, e di dare anima e corpo alla ripresa”, hanno sottolineato. Altro aspetto su cui si sofferma la Cei è quello dei giovani: “Appare quanto mai necessario lavorare, ognuno nel proprio ambito di competenza, per restituire fiducia e speranza ai giovani. Su di loro e sui più piccoli grava inoltre la scure della povertà educativa, che sta causando nuove diversificazioni tra Nord, Centro e Sud e nuovi gap nell’accesso all’istruzione. Occorre impegnarsi perché nessuno resti indietro, nemmeno nel sistema scolastico. Il futuro comincia anche da qui”.

Vescovi mettono a disposizione strutture per vaccini

Uno dei passaggi del messaggio dei vescovi italiani è quello sul piano vaccinale: la Cei ha ribadito “la disponibilità a collaborare alla campagna vaccinale”. Una campagna “da sostenere e implementare, a beneficio della collettività. La messa a disposizione delle strutture edilizie delle Chiese che sono in Italia vuole essere un nuovo contributo di carità, in continuità con un cammino già avviato in tal senso presso numerose Diocesi”. Quindi anche la Chiesa metterà a disposizione strutture per la somministrazione del vaccino, laddove necessario.

La Conferenza episcopale italiana ha anche deciso di prevedere “un ulteriore stanziamento straordinario – dopo quello dello scorso anno – di 156 milioni di euro per aiutare chi è in difficoltà”, come annunciato da monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei. Infine, sugli incontri con il governo Draghi Russo aggiunge: “È un confronto, un dialogo, che inizia nel segno della collaborazione che ci vede impegnati tutti insieme in questo momento di crisi per creare azioni che possano risollevare la vita del Paese e delle famiglie. Ci sono stati momenti di confronto e incontro a partire da quello in occasione dell'anniversario dei Patti Lateranensi”.

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