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La bufala sulla nuova legge contro l’omofobia che sdogana la pedofilia

Sta girando sui social una bufala sulla nuova legge contro l’omofobia e la misoginia, il cui testo base sarà presentato domani alla Camera. Secondo la fake news la nuova legge che combatte le discriminazioni di genere legittimerebbe la pedofilia. “Vogliamo però rassicurare i genitori, della cui buona fede non dubitiamo: non prestate orecchio a queste falsità”, hanno scritto in una nota Monica Cirinnà, Responsabile nazionale diritti del Pd e Alessandro Zan, relatore della legge.
A cura di Annalisa Cangemi
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Circola sui social una bufala sulla nuova legge contro l'omofobia e la misoginia, il cui testo base, che accorpa 5 ddl, verrà presentato domani alla Camera. Secondo la fake news che sta girando in queste ore sul web la nuova legge che combatte le discriminazioni di genere legittimerebbe la pedofilia.

Si tratta in realtà di un vecchio emendamento del 2013, all'allora legge in discussione. Il primo firmatario era il senatore Carlo Giovanardi, che oggi non è più parlamentare. I riferimenti alla pedofilia furono inseriti in quel testo con l'unico intento di fare ostruzionismo e ritardare l'approvazione di quel disegno di legge contro l'omofobia. La legge inoltre è adesso in discussione alla Camera non a Palazzo Madama.

Cosa dice il testo di quell'emendamento, a firma di Govanardi, D'Ascola, Torrisi, Bianconi e Chiavaroli che è stato rilanciato per gettare fango sulla legge contro l'omotransfobia? All'articolo 1, ‘Disposizioni in materia di contrasto a varie forme di discriminazione', si legge che "All'articolo 3 della legge 19 ottobre 1975, n.654, e successive modificazioni sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, alle lettere a) e b) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: "o fondate sull'odio ovvero disprezzo o comunque palese ostilità tesa concretamente a ledere l'incolumità, la dignità e il decoro delle persone che manifestino anche solo apparentemente, ancorché non apertamente, orientamenti omosessuali, bisessuali, eterosessuali, pedofili, se tali condotte discriminatorie siano poste in essere a motivo del loro orientamento sessuale e siano espressione di violenza o ostilità verso la persona e non di pensiero verso l'orientamento sessuale e lo stile di vita in sé". Ovviamente nel testo di legge che verrà depositato domani non c'è alcun riferimento alla pedofilia.

"Riceviamo segnalazioni allarmate in relazione a messaggi diffusi in modo massivo, secondo i quali la proposta di legge in materia di omotransfobia e misoginia avrebbe l'obiettivo di legittimare la pedofilia. Si tratta di una grave menzogna, una vera e propria fake news fatta circolare ad arte per seminare il panico. I messaggi, che circolano soprattutto tra genitori, fanno riferimento, con tanto di foto, a un emendamento presentato nella scorsa legislatura al Senato – a fini provocatori e ostruzionistici – dal senatore Giovanardi. Le pdl sono invece in discussione alla Camera e il senatore Giovanardi non è stato rieletto". Lo hanno scritto in una nota congiunta, Monica Cirinnà, Responsabile nazionale diritti del Pd e Alessandro Zan, relatore delle proposte di legge in materia di contrasto alla misoginia e all'omotransfobia.

"Sappiamo soprattutto – aggiungono – che le pdl in discussione non fanno in alcun modo riferimento alla pedofilia, reato gravissimo, ed è davvero assurdo doverlo precisare ufficialmente. Così come è assurdo e gravissimo, in una democrazia, che si strumentalizzino in modo così meschino sentimenti nobili, come la protezione dei propri figli. Si tratta purtroppo do una strategia che abbiamo visto all'opera troppe volte, e che proviene dai settori più oscurantisti della nostra società".

"Vogliamo però rassicurare i genitori, della cui buona fede non dubitiamo: non prestate orecchio a queste falsità, verificate la veridicità di notizie così palesemente false prima di conviderle e farle girare, anche quando vengono rilanciate da gruppi e soggetti apparentemente affidabili. Il contrasto alle discriminazioni e all'odio misogino e omotransfobico protegge anche i vostri figli e le vostre figlie da episodi di violenza e bullismo. A tutte le famiglie italiane – concludono Zan e Cirinnà – chiediamo piuttosto di aiutarci a costruire nel paese una cultura rispettosa delle differenze e della loro ricchezza".

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