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In legge di Bilancio si può parlare di presepe e ibernazione umana, ma non di patrimoniale

La proposta dei deputati Orfini (Pd) e Fratoianni (Leu) di inserire un’imposta sulle grandi ricchezze in legge di Bilancio è stata accolta da un coro di critiche quasi unanime. La hanno bocciata non solo partiti dell’opposizione, ma anche i leader della maggioranza. Non è né il momento, né il luogo per parlare di patrimoniale, dicono i nostri politici. Eppure, spulciando gli emendamenti alla manovra all’esame della Camera, si scopre che il Parlamento sta discutendo di tutto.
A cura di Marco Billeci
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Non è né il momento, né il luogo. Con queste motivazioni, il Parlamento ha fatto terra bruciata intorno all’idea di una patrimoniale, lanciata dai deputati Matteo Orfini (Pd) e Nicola Fratoianni (Leu). Così, mentre alla Camera si discuterà anche di ibernazione umana e tutela delle abbazie Benedettine, l'emendamento alla legge di Bilancio per istituire un'imposta sui grandi patrimoni (peraltro temporanea) è destinato a finire nel nulla. Impallinato, non solo da Giorgia Meloni e Matteo Salvini dalle fila dell’opposizione, ma anche dalle forze di governo. Per volontà dei grandi azionisti della maggioranza, Nicola Zingaretti, Luigi Di Maio, Matteo Renzi.

Dunque, anche nel momento in cui la pandemia Covid allarga come mai prima le diseguaglianze economiche e sociali, la nostra politica non ritiene una priorità provare a ridistribuire la ricchezza. O comunque, non reputa che il mezzo giusto per farlo sia la manovra, anche se è con questo strumento che lo Stato decide dove prendere i soldi e come spenderli.

Bene, seguiamo il ragionamento e cerchiamo di capire cosa, invece, a giudizio dei nostri politici è importante per il Paese. Dobbiamo prima di tutto spiegare come funziona il passaggio in Parlamento della legge di Bilancio. La manovra varata dal governo arriva all’esame delle commissioni della Camera. Qui, ogni parlamentare può avanzare le sue proposte di modifica, quest’anno ce ne sono state circa 7mila. Tra questa massa enorme, ogni gruppo politico sceglie quali emendamenti vadano discussi davvero e votati. Si tratta dei cosiddetti “segnalati”, le uniche proposte di modifica che hanno qualche chance di passare dalla carta alla realtà.

Le priorità dei partiti

Ecco, dunque, che spulciando tra gli emendamenti “segnalati”, possiamo farci un’idea di quali sono le priorità dei diversi partiti. Ci sono le proposte sui grandi temi, emersi durante i mesi della pandemia: la sanità, la scuola, le reti. A farla da padrone, poi, sono soprattutto le richieste di sostegno e ristoro per diversi settori e lavoratori. Nessuna categoria è dimenticata: dal mondo della moda agli universitari fuori sede, dai cuochi professionisti alle auto, dalle guide alpine alle bande di musica jazz.

Ok, fino a qui possiamo capire il senso delle richieste di modifica. La crisi sta colpendo duro, ogni comparto merita attenzione. Tuttavia, se andiamo più a fondo nelle pieghe delle 483 pagine del fascicolo degli emendamenti segnalati, le cose si fanno più oscure. Perché nel documento ci sono tante proposte che è difficile associare a un periodo di emergenza. Facciamo un po’ di esempi. Fratelli d’Italia chiede di rimodulare la tassa per il porto di fucile, di versare 150 milioni in tre anni a un fondo per la tutela delle abbazie Benedettine, di erogare un contributo straordinario alla società Eur Spa.

Il Pd propone un credito d’imposta per l’acquisto dei fusti di birra e aiuti per lo stoccaggio dei vini di qualità. Sempre dai deputati dem arrivano richieste di finanziare i Giochi del Mediterraneo di Taranto del 2026, assumere manovalanza (sic) al ministero della Difesa e personale ai corpi delle capitanerie di porto, potenziare i servizi consolari con 6 milioni di euro. Ancora sul fronte della maggioranza, Italia Viva vuole nuove assunzioni per l’Arsenale di La Spezia e finanziare con 3 milioni corsi di chirurgia estetica per gli odontoiatri. Dall’opposizione, invece, Forza Italia propone gli indennizzi per le imprese colpite dalla cimice asiatica e il reclutamento di 500 impiegati negli organismi delle province e città metropolitane.

Anche tra i 5 Stelle non mancano le idee. Si va dalla proroga dei contratti per i navigator all’istituzione del garante per i diritti degli animali; dal contributo a favore dei liberi consorzi e delle città metropolitane della Sicilia, fino all’incremento delle risorse per gli scatti di carriera del personale prefetture. E ancora, deputati di vari gruppi propongono, tra le altre cose, un fondo per far entrare gratis nei musei gli italiani residenti oltre confine; soldi per potenziare gli aeroporti minori o gli organismi degli italiani all’estero; 4 milioni per l’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe.

Il record della creatività va, però, assegnato alla Lega. Dal partito di Matteo Salvini arrivano emendamenti per istituire un museo nazionale dell’astrattismo storico a Como e per adeguare l’aeroporto a Lamezia Terme; per agevolare la tassazione sulle auto storiche e per costruire nuovi ponti sul fiume Adda. Il deputato No Euro Claudio Borghi – evidentemente poco fiducioso che i prossimi anni siano migliori del 2020 – suggerisce di versare 5 milioni di euro all’Agenzia Spaziale Italiana per la ricerca sulle tecniche d’ibernazione dell’uomo.

Parliamoci chiaro. Poche delle proposte che vi abbiamo elencato alla fine saranno approvate. E d’altra parte, la proposta di patrimoniale avanzata da Orfini e Fratoianni può essere legittimamente criticata nel merito. Quello che fa impressione è che in un Parlamento in cui si discute di tutto, l’unico argomento tabù sia quello della tassazione delle grandi ricchezze.

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