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Il piano del governo per il ritorno a scuola in presenza con i docenti vaccinati

Domani il ministro Bianchi presenterà alle Regioni il piano scuola per il prossimo anno. Si va verso il rientro di tutti gli studenti in presenza, con la mascherina, il distanziamento e gli orari di ingresso e di uscita scaglionati. Non è ancora chiaro come il governo abbia in mente di sciogliere il nodo trasporti, mentre sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico si prende tempo. I dati, infatti, non sarebbero abbastanza affidabili da permettere di prendere una decisione.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo è pronto a presentare alle Regioni il piano scuola. Se da un lato è slittata alla prossima settimana la decisione sul green pass per scuola e trasporti, con cabina di regia e Consiglio dei ministri rimandati per dare la priorità alla riforma della Giustizia, dall'altro il ministro Bianchi si prepara per annunciare domani, durante la Conferenza Stato-Regioni, il suo piano nazionale per il ritorno a scuola a settembre in presenza e in sicurezza. Di indiscrezioni, al momento, ce ne sono poche e lo stesso ministro, intervenuto questa mattina a Radio 1, non ha rivelato ancora i dettagli: "Ne usciamo tornando a settembre tutti in presenza – ha annunciato – Sono ottimista perché vedo che noi tutti stiamo lavorando moltissimo".

Il ministro ha voluto fare i complimenti agli studenti per quanto riguarda la campagna di vaccinazione: "I ragazzi stanno rispondendo benissimo, il generale Figliuolo ha detto che arriveremo a settembre ai due terzi dei ragazzi vaccinati, ho grande fiducia in loro". Poi Bianchi è tornato sull'obbligo vaccinale per il personale scolastico, ancora in forte discussione: "Siamo già all'85% nazionale – ha rivendicato – Il governo prenderà evidenza se è necessario un ulteriore passaggio". Ma in questo senso riprende quota l'idea di un obbligo mirato a seconda della risposta sul territorio: "Se c'è una Regione con solo il 70% dei docenti vaccinati – ha sottolineato – il generale Figliuolo si concentrerà su quella per portarli al livello nazionale".

Il problema sono proprio i numeri, che i sindacati continuano a contestare, visto che molti lavoratori del settore scuola potrebbero essersi vaccinati senza indicare la propria professione. Si tratta di un "dibattito fuorviante", secondo il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio. "Come ha spiegato il ministro Bianchi, non c’è alcuna certezza sul numero reale dei docenti che mancano ancora all’appello vaccinale perché alcune Regioni non avrebbero ancora registrato i relativi dati". Insomma, i sindacati si concentrano piuttosto sui fondi che mancano, mentre il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, insiste sull'obbligo vaccinale non solo per il personale scolastico, ma per "i dipendenti di tutti i servizi pubblici".

Il governo dovrebbe aspettare ancora sull'obbligo vaccinale, rimandandolo di qualche settimana e procedendo ad una nuova "forte raccomandazione", per prendere una decisione definitiva – se necessario – a metà agosto. Il piano di rientro a scuola a settembre, invece, dovrebbe prevedere il ritorno in classe in presenza per tutti gli studenti contemporaneamente, ma con delle regole di sicurezza: mascherina obbligatoria, distanziamento e scaglionamento degli orari d'ingresso e d'uscita. Non ci sono novità sul nodo trasporti, ma con la presentazione di domani arriveranno i dettagli. Intanto il Presidente Mattarella ha ancora una volta chiarito il punto, qualora fosse necessario: "Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere un'assoluta priorità".

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