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Il generale dell’Uganda che aveva offerto 100 vacche a Giorgia Meloni è stato rimosso dal suo incarico

Muhoozi Kainerugaba, figlio del presidente del Paese, Yoseri Museveni, è stato rimosso dal ruolo di comandante delle forze di terra, ma ha ricevuto il grado di generale. Aveva minacciato, sempre su Twitter, di invadere il Kenya.
A cura di Luca Pons
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Muhoozi Kainerugaba, comandante delle forze di terra dell'Uganda emerso nelle cronache italiane pochi giorni fa per aver offerto 100 vacche Nkore a Giorgia Meloni – offerta che Meloni ha detto di aver trovato "fuori luogo" – è stato rimosso dal suo ruolo.

Il presidente del Paese, Yoweri Museveni, che è anche il padre di Kainerugaba, gli ha tolto il comando delle forze militari di terra ugandesi. Allo stesso tempo, però, lo ha promosso a generale, con ruoli di consulenza del presidente per le operazioni militari speciali. Sotto il suo comando, negli anni, le forze militari ugandesi sono state più volte accusate di uso eccessivo della forza e di rapimenti, tanto che lo stesso Kainerugaba è stato citato in un esposto alla Corte penale internazionale dell'Aja per una serie di rapimenti ed episodi di tortura.

Alla base della decisione di rimuoverlo dall'incarico, con tutta probabilità – non sono state date motivazioni ufficiali dal governo ugandese – non sarebbero però queste accuse, che risalgono a più di un anno fa, e nemmeno i tweet con cui Kainerugaba ha offerto alla presidente di Fratelli d'Italia 100 vacche Nkore, bovini pregiati che vengono allevati da una comunità bantu dell'Uganda sud-occidentale. Alcune ore dopo i messaggi indirizzati a Giorgia Meloni, infatti, il figlio del presidente ha twittato ancora, stavolta su un tema di interesse militare: ha affermato di aver incontrato Uhuru Kenyatta, controverso presidente del Kenya fino a poche settimane fa.

Kenyatta, figlio del primo presidente del  Kenya, ha tentato nei suoi due mandati da presidente di riformare la costituzione del Paese per dare più potere all'esecutivo, e il suo nome è stato trovato nei cosiddetti Panama papers, documenti che hanno mostrato che la sua famiglia ha un conto in banca privato da circa 30 milioni di dollari fuori dal Paese.

Il comandante ugandese Kainerugaba, dunque, ha twittato di aver incontrato Kenyatta, affermando: "Il mio unico problema con lui è che non si è candidato per un terzo mandato. Avrebbe vinto facilmente!".

Questo ha portato a reazioni di rabbia da parte di diversi utenti keniani. "Il Kenya è un paese con un alto livello di democrazia" e "Almeno il Kenya non è gestito come un'azienda di famiglia" sono state tra le risposte più popolari. Kainerugaba, che oltre a essere figlio del presidente Museveni è anche considerato il suo probabile successore per le elezioni presidenziali che si terranno nel 2026, ha quindi risposto a tono.

"Amo i miei parenti keniani. Costituzione? Stato di diritto? Starete scherzando! Per noi c'è solo la Rivoluzione, e presto lo imparerete!". Dopo questo tweet è iniziata una lunga serie di affermazioni su un'ipotetica invasione del Kenya, partendo da "Io e il mio esercito ci metteremmo meno di due settimane a prendere Nairobi" e arrivando a invocare l'unificazione dell'Africa orientale, cancellando i confini tra Uganda, Kenya e Tanzania.

Poche ore dopo è arrivata la comunicazione sulla sua rimozione da comandate delle forza di terra e promozione a generale. Kainerugaba, che aveva affermato che i suoi messaggi erano scherzosi, ha poi retwittato decine di persone che gli facevano le congratulazioni per il nuovo grado.

Ha poi concluso tornando sull'offerta a Giorgia Meloni. Quando avrà lasciato la guida dell'esercito al suo successore, ha detto, farà "un tour del mondo. Cercherò di visitare posti che non ho mai visitato. Avete suggerimenti?". E ancora: "Penso di dover iniziare da Roma. Ma come faccio a far passare 100 vacche dalla dogana?".

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