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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Il costituzionalista De Fiores a Fanpage.it: “Il Mattarella bis è una forzatura della Carta”

Secondo il professore di Diritto costituzionale Claudio De Fiores il doppio mandato del presidente della Repubblica “è una forzatura della Costituzione che crea problemi di equilibrio istituzionale”. Intervistato da Fanpage.it il costituzionalista ha sottolineato: “Attribuire un potere così delicato a una sola persona non per 7, ma per 14 anni, crea preoccupazioni”.
A cura di Giacomo Andreoli
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Eleggere Mattarella per la seconda volta come Presidente della Repubblica «è una forzatura della Costituzione che crea problemi di equilibrio istituzionale». Il costituzionalista Claudio De Fiores, professore all'Università della Campania Vanvitelli, carte alla mano, o meglio Carta alla mano, boccia così ai microfoni di Fanpage.it il bis dell'attuale Capo dello Stato.

Nulla contro la sua figura, ovviamente, solo una questione di diritto, qualunque sia il nome del Capo dello Stato e proprio per rispetto della persona di Sergio Mattarella, da sempre attento alle regole costituzionali e riluttante sul secondo mandato.

«Seppur non sia mai stato scritto in Costituzione – argomenta De Fiores- è evidente che la figura del Presidente della Repubblica sia stata immaginata e calibrata per durare sette anni, con un solo mandato. Il bis è una soluzione da evitare». Una doppia investitura, per il professore, genera infatti «dei nodi da tenere in considerazione, visto che l'inquilino del Colle ha poteri delicati, tra cui la nomina dei giudici costituzionali e dei senatori a vita, oltre a nominare il governo e poter sciogliere le Camere se vi sono le condizioni. Attribuire un potere così delicato a una sola persona non per sette, ma per quattordici anni, crea preoccupazioni anche rispetto al modo in cui è concepita la forma di governo».

Quirinale, "per la dottrina siamo al semi-presidenzialismo di fatto"

Il rischio, poi, è che «il Presidente della Repubblica diventi una figura leggermente più politica che di garanzia, anche e forse proprio per il forte mandato parlamentare che ha ricevuto. Tutto, quindi, dipenderà dal modo in cui il Capo dello Stato interpreterà il suo ruolo in questo secondo mandato».

Figura politica, d'altronde, per alcuni costituzionalisti Mattarella lo è già stato quando ha bocciato il nome di Paolo Savona come ministro dell'Economia nell'allora governo Conte I.  «Nel caso della formazione di quel governo – commenta De Fiores- c'è stata una sovraesposizione sul terreno politico, tanto è vero che anche in dottrina oramai in più parti si parla di un semi-presidenzialismo di fatto».

Mattarella-bis, De Fiores: "Meglio duri altri sette anni"

Quanto all'opzione che Mattarella, in stile Giorgio Napolitano, possa andare avanti solo per un anno, cioè fino alla fine della legislatura, il costituzionalista è netto.

«Il fatto che si assuma una carica così delicata e che poi di volta in volta venga modulata a proprio sentimento, a uno, due o tre anni in base alla fine della legislatura – dice- costituzionalmente parlando non è molto corretto. Nel momento in cui si accetta una carica questa dovrebbe durare sette anni. Quindi tra le due opzioni, anche se nessuna delle due è auspicabile in linea di principio, sarebbe meglio che in questo caso Mattarella resti quattordici anni».

Lo stop al doppio mandato in Costituzione

Problemi del genere erano stati posti anche dal Partito democratico nei mesi scorsi, prima dell'elezione in Parlamento del Presidente della Repubblica. Esiste infatti una proposta di legge costituzionale, firmata Zanda e Parrini, che introduce il limite di sette anni per la carica di Capo dello Stato.

«Io – si espone De Fiores- non sono pregiudizialmente contrario a questa eventuale scelta. In passato la questione non si è posta perché anche gran parte della dottrina dava per scontato che il mandato avesse un senso e una sua configurazione coerente con la Costituzione se fosse stato limitato a sette anni. Ora in effetti potrebbe porsi».

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