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I sindacati incontrano Draghi: “Sblocco licenziamenti è sbagliato, servono soluzioni alternative”

“È sbagliato utilizzare i licenziamenti ora, noi avevamo chiesto la proroga per tutti. Prima di ricorrere a soluzioni traumatiche come i licenziamenti bisognerebbe utilizzare tutti gli strumenti alternativi fino ai contratti di solidarietà”: lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, che oggi incontrerà Mario Draghi a Palazzo Chigi per fare il punto sullo sblocco dei licenziamenti.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo ha dato il via libera allo sblocco dei licenziamenti: la misura, messa in campo durante l'emergenza coronavirus per proteggere l'occupazione, non sarà più prorogata. Unica eccezione sarà il settore tessile, quello delle scarpe e della moda. Per la maggior parte delle imprese, però, si tornerà a poter licenziare. Da oggi il presidente del Consiglio, Mario Draghi, avvierà anche una serie di incontri con le parti sociali per fare il punto della situazione. I sindacati, però, da parte loro esprimono una posizione ben precisa: "È sbagliato utilizzare i licenziamenti ora: ci sono altri strumenti che sarebbe interesse di tutti gestire. Dobbiamo capire anche i tempi della riforma degli ammortizzatori sociali. Non era questa la nostra richiesta: abbiamo chiesto la proroga per tutti. Allo stesso tempo l'utilizzo della cassa integrazione ordinaria a zero sarebbe importante. Tutte le aziende dovrebbero prendere l'impegno che questo è lo strumento prioritario", ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo a Radio Anch'io.

Landini nel pomeriggio sarà a Palazzo Chigi per parlare della fine della misura direttamente con Mario Draghi: oltre alla Cgil, ci saranno anche i rappresentanti della Cisl. Insomma, per Landini "prima di ricorrere a soluzioni traumatiche come i licenziamenti" bisognerebbe utilizzare "tutti gli strumenti alternativi fino ai contratti di solidarietà".

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sostiene invece che la discussione sia "andata nella giusta direzione". L'esponente del Partito democratico in un'intervista con La Stampa ha parlato di "aumentare gli strumenti di protezione e rendere meno traumatico il superamento del blocco dei licenziamenti, offrendo strumenti alle imprese e ai lavoratori per gestire le crisi", sottolineando allo stesso tempo l'importanza di sottoporre queste misure al confronto con le parti sociali.

Spiegando poi nel merito della decisione, il ministro afferma che sia "passata l'idea della selettività con un'attenzione alle situazioni che erano più in difficoltà", come tutto il comparto della moda. E ancora: "Per i tavoli di crisi c'è uno strumento ad hoc finalizzato a permettere la cassa integrazione gratuita per prolungare il blocco. Mentre per i settori protetti ci sarà la cassa Covid, vengono portati nella fattispecie dei servizi della piccola impresa e allineati a ottobre". Al di là di queste precisazioni, per il ministro rimane "difficile" prevedere cosa accadrà a luglio, quando il blocco sarà scaduto. "Ci sono le condizioni perché si realizzino anche accordi tra le parti sociali per far sì che le imprese si impegnino a utilizzare gli ammortizzatori che sono a costo zero, prima di procedere eventualmente ai licenziamenti", conclude.

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