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I morti sul lavoro aumentano più dell’occupazione, dall’inizio del 2025 sono oltre due al giorno

I numeri provvisori dell’Inail si riferiscono ai primi due mesi del 2025, e parlano di 138 denunce di infortunio mortale: il 16% in più dello stesso periodo nel 2024. L’anno scorso i morti erano stati 1.090 in tutti, in aumenti rispetto all’anno precedente. Schlein e Conte chiedono al governo Meloni di intervenire.
A cura di Luca Pons
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Immagine di repertorio
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Nella Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, proclamata dall'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), emergono i dati sull'aumento della mortalità in Italia negli ultimi anni. Nel 2024 gli infortuni mortali sul lavoro sono stati 1.090, il 4,7% in più del 2023. Ma nei primi due mesi di quest'anno l'aumento è stato anche più marcato: 138 vittime, contro le 119 di gennaio-febbraio 2024. Un incremento del 16%, nonostante nello stesso periodo le denunce per infortunio complessive siano scese di circa il 3%, sotto quota 90mila.

Insomma, l'anno scorso la media è stata di tre morti sul lavoro al giorno. E guardando ai primi due mesi di quest'anno si superano abbondantemente le due vittime ogni giorno, con un aumento rispetto al 2024. A elaborare i dati provvisori dell'Inail è l'Anmil, Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro.

Si potrebbe pensare che l'aumento degli infortuni sul lavoro, anche quelli mortali, sia una conseguenza della crescita dell'occupazione. Statisticamente, più persone lavorano e più è probabile che ci siano incidenti. Ma i numeri sono ben più alti. E infatti si è passati dagli 0,36 morti per ogni 100mila occupati, nel febbraio 2019, ai 0,40 morti a febbraio del 2025. Nei primi due mesi dell'anno sono aumentate anche le denunce per morti in itinere, cioè nel tragitto da casa a lavoro o viceversa: 37.

I leader dell'opposizione, da Elly Schlein a Giuseppe Conte, hanno accusato il governo Meloni di non fare abbastanza e chiesto interventi più decisi. Anche perché proprio oggi, a Carrara, è morto un operaio 59enne. "Una strage costante e inaccettabile di morti sul lavoro che è un'emergenza strutturale", ha detto Schlein. "Siamo stufi della retorica di queste ore, come se ci trovassimo davanti a pure fatalità. Il governo ha messo in campo poco o nulla in termini di risorse effettive e di iniziative concrete per contrastare quelle che si configurano come vere e proprie stragi. La stessa patente a crediti si è rivelata poco più che simbolica".

La segretaria del Pd ha rilanciato poi i referendum che si terranno l'8 e 9 giugno, in cui si voterà anche sui temi del lavoro e sul sistema di appalti e subappalti. "Lo dicono i dati dell'Inail: un lavoratore con un contratto instabile corre il rischio di infortunarsi o morire il doppio rispetto a chi ha un'occupazione stabile. È un modello che va radicalmente cambiato".

"Numeri impietosi, che tradiscono la nostra Costituzione e lacerano l'esistenza di migliaia di famiglie", ha commentato invece Giuseppe Conte. "Torniamo a chiedere con forza che su questo fronte si aumentino gli sforzi. Fin qui l'azione del governo Meloni è stata insufficiente, con provvedimenti che hanno addirittura allargato le maglie dei controlli. Il Movimento 5 Stelle ha presentato una serie di proposte – dall'istituzione della Procura nazionale del lavoro all'introduzione del reato di omicidio sul lavoro – su cui maggioranza e governo continuano a fare orecchie da mercante". Il leader del M5s ha poi lanciato un invito alle opposizioni e al centrodestra: "Unire le forze in questo frangente non è lesa maestà: significa prendere consapevolezza del fatto che il rispetto della dignità del lavoro e della vita umana prevalgono su tutto. Sempre e comunque".

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