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Green pass obbligatorio a scuola, Salvini: “Non mi interessa se un insegnante si vaccina”

Matteo Salvini, intervenuto questa sera a Zona Bianca su Rete Quattro, torna sulle polemiche sul green pass obbligatorio per il personale scolastico, e prende le difese degli insegnanti no vax: “Dall’insegnante di mia figlia mi aspetto pazienza, preparazione, bravura, ma non vado a chiedere conto del vaccino, delle sue scelte sanitarie, non sono certo titolato”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nel dibattito sul green pass a scuola, che si fa sempre più arroventato man mano che si avvicina la ripresa delle lezioni, Matteo Salvini si schiera a sostegno degli insegnanti no vax: "Dall'insegnante di mia figlia mi aspetto pazienza, preparazione, bravura, ma non vado a chiedere conto del vaccino, delle sue scelte sanitarie, non sono certo titolato", ha detto a Zona Bianca su Rete Quattro.

Proprio oggi i sindacati della scuola hanno firmato una nota unitaria per protestare contro il governo, accusandolo di aver preso una decisione ‘unilaterale', e lamentando sanzioni troppo severe per il personale sanitario che non intende cedere dinanzi a un obbligo vaccinale travestito.

Il leader della Lega prende posizione anche sui vaccini per i più giovani: "Stiamo lavorando perché a settembre tutti i bambini, nessuno escluso, possano tornare in presenza. Sono contro gli obblighi in generale, men che meno agli obblighi sui bambini", ha detto commentando la lettera inviata dal commissario Figliuolo sulle corsie refenziale per i vaccini ai 12-18enni.

"Tanti medici non sono d'accordo. Qua non si tratta di essere pro o no vax, non siamo allo stadio, dobbiamo guardare i dati. L'indice di letalità e mortalità per i giovani per fortuna è pari a zero. Chi si ammala ha altre patologie, Tanti medici raccomandano prudenza e spetta alla mamma al papà la decisione, non allo Stato".

"Poi generale Figliuolo sta facendo lavoro incredibile" ha aggiunto "ma quando si parla di bambini attenzione, però, prudenza e cautela".

Salvini difende Durigon

Matteo Salvini prende ancora una volta le difese del ‘suo' sottosegretario all'Economia, il leghista Claudio Durigon, del quale molto partiti, M5s in testa, stanno chiedendo le dimissioni. Il braccio destro di Salvini ha infatti proposto di intitolare il parco di Latina, al momento dedicato ai giudici Falcone e Borsellino, al fratello di Mussolini. Una proposta ritenuta inaccettabile, tanto che molti gruppi sarebbero ora pronti a votare una mozione di sfiducia a Durigon.

Il segretario del Carroccio lo blinda: "La sinistra chede le dimissioni di chiunque un giorno sì e un giorno no. Il fascismo ed il
comunismo sono stati sconfitti dalla storia e nella lega non c'è nessun nostalgico", ha detto ancora a Zona Bianca su Rete 4. "Durigon è un bravissimo sottosegretario" ha aggiunto.

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