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Covid 19

Scuola, sindacati contro il governo su green pass obbligatorio: “Decisione frettolosa, basta diktat”

I sindacati della scuola, con una nota unitaria, hanno contestato la decisione del governo di introdurre l’obbligo di green pass per il personale: “La decisione di adottare il green pass per il personale scolastico, con relative sanzioni in caso di inadempienza, è stata assunta dal Governo in modo unilaterale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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In una nota unitaria i sindacati della scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola rua, Snals Confsal, Gilda Unams, Anief, hanno contestato l'obbligo di green pass per il mondo della scuola – per il personale scolastico, docente e ATA, ma non per gli studenti – obbligo che scatterà da settembre. Di fatto si tratta di un obbligo vaccinale indiretto, perché sottoporsi continuamente a tamponi, di tasca propria, non è di fatto possibile. "La decisione di adottare il green pass per il personale scolastico, con relative sanzioni in caso di inadempienza, è stata assunta dal Governo in modo unilaterale, nonostante la Amministrazione Scolastica e sindacati siano da tempo impegnati a trovare soluzioni utili per far ripartire la scuola in presenza. Anche per questa ragione, in una categoria già vaccinata al 90%, il provvedimento assunto sta alimentando forti tensioni, come spesso accade quando si assumono decisioni frettolose e radicali, inadeguate a cogliere la complessità delle situazioni", scrivono le sigle sindacali.

Secondo l'ultimo decreto Covid "Dal 1° settembre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di  emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza  nell’erogazione in presenza del servizio essenziale di istruzione, tutto il personale scolastico  del sistema nazionale di istruzione e universitario, nonché gli studenti universitari, devono  possedere e sono tenuti a esibire la certificazione verde COVID-19".

L'intervento legislativo si è reso necessario perché anche se il personale scolastico è quasi del tutto vaccinato, esiste ancora una minoranza non immunizzata, che adesso rischierà di incorrere in importanti provvedimenti sanzionatori: non avere il green pass è considerato assenza ingiustificata e dal quinto giorno scatta la sospensione per l'insegnante o il bidello con perdita della retribuzione. Mentre i presidi rischiano multe salate, dai 400 ai mille euro, in caso di mancato controllo, cioè se fanno entrare a scuola chi non è munito della certificazione verde. Ma i sindacati non ci stanno.

"Resta il problema delle classi sovraffollate"

"Se certamente qualsiasi intervento da parte dell'Amministrazione sul rapporto di lavoro dei suoi dipendenti deve trovare un preliminare confronto con le partisociali, al di là di un giudizio di merito sull'utilità e sulla legittimità della norma introdotta – prosegue la nota – ci si chiede ad esempio come tale obbligo si potrà estendere al personale precario, le cui prestazioni si richiedono nel giro di poche ore e più in generale come si intendono condurre gli accertamenti e le procedure sanzionatorie introdotte dal Governo. Restano nel frattempo irrisolti altri aspetti che incidono fortemente nel determinare le necessarie condizioni di sicurezza. Non si decongestionano le classi sovraffollate adottando provvedimenti strutturali, si preferisce ricorrere a fragili misure una tantum per il recupero (peraltro solo fino a fine anno solare), non si tutela il personale scolastico scaricandogli ogni genere di incombenza (dal controllo degli accessi, alla sanificazione degli ambienti) senza introdurre alcun presidio sanitario per coordinare interventi e iniziative".

"Governo fornisca i dati sulla campagna vaccinale"

"Le scriventi Organizzazioni Sindacali – concludono – confermano sin d'ora la disponibilità a proseguire il confronto con l'Amministrazione per individuare soluzioni che tutelino la salute di tutti i lavoratori, a partire da quelli "fragili" per i quali va eliminato ogni rischio di emarginazione ed esclusione dal mondo del lavoro, realizzando un sistema didattico – organizzativo che sia rispettoso delle norme sul distanziamento, provvedendo al decongestionamento delle classi sovraffollate attraverso lo sdoppiamento delle stesse in modo strutturale. Chiediamo, nel frattempo, che si faccia chiarezza sulle indicazioni per il distanziamento in classe; che non si realizzi, con il taglio dell'organico aggiuntivo Covid, nessun arretramento su misure di sicurezza per ragioni economiche e che sia immediatamente rimossa ogni reticenza da parte dell'Amministrazione nel fornire sia i dati relativi agli esiti del contagio in ambito scolastico, che l'esatto stato della campagna vaccinale".

"La disponibilità di dati attendibili, completi e puntuali rappresenta una condizione imprescindibile per la messa a punto, a partire dall'aggiornamento del protocollo sicurezza, di una strategia di intervento realmente efficace e non di sola immagine, ma anche per valorizzare un clima di confronto, che interventi così discutibili nel metodo e nel merito rischiano invece di compromettere irreparabilmente. La sicurezza per decreto è in netta antitesi con l'efficace politica del confronto e della condivisione necessaria in epoca di pandemia. Alla vigilia di appuntamenti importanti per il Paese serve ricercare le soluzioni ai problemi attraverso il dialogo ed il confronto, azioni a cui il sindacato non si è mai sottratto. I diktat alimentano tensioni e ostilità anche nei contesti in cui come nella scuola si è già dimostrata altissima responsabilità e senso civico".

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