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Governo, Zingaretti: “Italiani sono stanchi non coglioni, bisogna mantenere la parola”

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti intervistato da Massimo Giletti a “Non è l’arena” su La7 ha commentato le tensioni all’interno della maggioranza sottolineando che “gli italiani sono stanchi, bisogna mantenere le parole sennò ci sarà rivolta”. Ha quindi spiegato che “il Pd farà di tutto per andare avanti ma se non ci sono risultati dobbiamo prenderne atto”.
A cura di Susanna Picone
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"Noi saremo molto responsabili e diciamo agli alleati che si può andare avanti, ma nessuno ricominci a mettere bandierine sulle proprie identità”: dopo una giornata ad alta tensione all’interno della maggioranza di Governo, con le scintille tra il premier Conte e il ministro Di Maio, a “Non è l’arena” su La7 è intervenuto il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che intervistato da Massimo Giletti ha risposto ai vari leader politici e detto la sua sull’esecutivo. Per Zingaretti è il momento di smetterla di “piantare bandierine” sulle modifiche da apportare alla manovra, approvata dall’intera maggioranza in Cdm, perché il nostro è un “popolo paziente”. E il segretario dem ha aggiunto che “gli italiani sono stanchi, non sono dei coglioni” e “se si arrabbiano ci sarà una rivolta”. “Abbiamo fatto delle promesse – ha aggiunto – ora manteniamo gli accordi ". “Ero il più scettico sul governo ma ora bisogna essere coerenti”, ha detto ancora.

"Pd va avanti ma senza risultati prendiamo atto" – Secondo Zingaretti, dunque, il Pd farà di tutto per andare avanti e per dare stabilità “ma se non ci sono risultati, nel governo dobbiamo prenderne atto e dirlo agli italiani, e chi non ce l’ha fatta dovrà rispondere di questo”. “Se in questo governo qualcuno si illude che può dire che ‘siamo d’accordo ma poi fa polemiche – ha chiarito – l’interesse ad andare avanti viene meno. Non accetto un gioco a chi la spara più grande”. Zingaretti sulle polemiche nella maggioranza ha poi aggiunto: “Nessuno faccia il furbetto se vogliamo andare avanti insieme, ma non per occupare le poltrone. Se le condizioni non ci sono, lo si dica ed evitiamo di farci del male”. A fine intervista Giletti ha fatto entrare il secondo ospite di serata, il leader della Lega Matteo Salvini: quando l’ex ministro è entrato in studio tra i due segretari c’è stata una stretta di mano. Il conduttore ha approfittato del momento per proporre un confronto tra i due segretari.

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