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Governo, la previsione di Silvio Berlusconi: “Saranno i fatti a farlo dimettere”

Per Silvio Berlusconi il governo Conte non avrà una lunga vita: “Questo governo non è riuscito a completare niente di importante, di positivo, credo che saranno i fatti a costringerlo a dare le dimissioni”. Il leader di Forza Italia prevede quindi nuove elezioni “che porteranno alla vittoria del centrodestra unito”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, prevede vita breve per il governo. E a portare l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte alle dimissioni, secondo l’eurodeputato azzurro, saranno “i fatti”. L’ex presidente del Consiglio parla, durante un’intervista ai tg Mediaset, dell’incontro di Salvini con i sindacati e del conseguente scontro nel governo: “Questa vicenda rientra nello sconcio generale di litigi continuativi tra i due vicepresidenti, il presidente, tra di loro: è una cosa che non si è mai vista in tutta la storia della nostra Repubblica. Un giorno si dice una cosa, l’altro la si nega. Questo governo non è riuscito a completare niente di importante, di positivo, credo che saranno i fatti a costringerlo a dare le dimissioni”.

Berlusconi vede quindi nuove elezioni, “che porteranno alla vittoria del centrodestra unito. Potremo mettere in atto quel programma già illustrato agli italiani che si concentra su tre cose: lotta decisa alla cattiva giustizia, al fisco troppo elevato e all’eccessiva burocrazia”. Il giudizio del presidente di Forza Italia al governo è duro anche in merito alle politiche economiche: “Sono un disastro, c’è una incapacità e una inesperienza totale a riguardo. In Ue siamo gli ultimi per la crescita, siamo i primi in Europa per disoccupazione, che negli altri paesi è infinitamente inferiore, abbiamo 285mila giovani che sono dovuti andare all’estero per trovare un lavoro. Non abbiamo più investimenti di stranieri nei nostri buoni del tesoro e abbiamo il debito che è il più alto per gli stati europei”.

E proprio di Europa parla ancora Berlusconi, spiegando la necessità di cambiarla radicalmente, partendo da nuove alleanze per il suo partito, il Ppe: “Non stia più con i Socialdemocratici, ma serve una alleanza nuova con Liberali, Conservatori, Verdi e altre forze non di sinistra”. Per il leader azzurro una delle prime cose da fare è puntare su una politica unica di difesa: “Si devono mettere insieme tutte le forze armate dei paesi europei. Soltanto così l’Europa potrà diventare una potenza militare a livello mondiale e assumere il ruolo di unificatrice dell’occidente ora diviso”.

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