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Gli italiani, il razzismo e l’incapacità di Salvini di assumersi le sue responsabilità

Lasciate perdere per un secondo le nazionalità di vittime e carnefici: l’Italia di questo ultimo mese non è sicura e il ministro alla sicurezza (che sulla percezione ha costruito le sue fortune) evidentemente non riesce (o non vuole) farsi carico di fatti che lui stesso dovrebbe evitare, condannare. Le possibilità sono due: o il ministro è palesemente inefficace e ammette che la situazione non è sotto controllo oppure si prende la responsabilità di dichiarare che i reati valgono in base all’etnia delle vittime e allora si professi coraggiosamente razzista. Tertium non datur.
A cura di Giulio Cavalli
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L'11 giugno scorso a Caserta due immigrati provenienti dal Mali hanno raccontato di essere stati raggiunti da colpi di una pistola ad aria compressa da ragazzi che inneggiavano a Salvini. Il 22 giugno a Napoli un cuoco (noto per la sua partecipazione alla trasmissione televisiva MasterChef) mentre torna a casa dopo il lavoro viene ferito all'addome da un fucile a pallini: "ridevano, credevo di morire", ha raccontato Konate Bouyagui, che proprio nei giorni scorsi ha deciso di andarsene dall'Italia. il 3 luglio a Forlì una donna nigeriana è stata presa di mira dai colpi di una pistola ad aria compressa mentre passeggiava in corso Garibaldi. Il 6 luglio, sempre a Forlì, è toccato a un nigeriano (con regolare permesso di soggiorno): anche per lui colpi di pistola ad aria compressa. L'11 luglio a Latina è toccato a un gruppo di nigeriani alla fermata dell'autobus: a sparare è stato qualcuno a bordo di un'Alfa 155 che ha rallentato in prossimità dei migranti e poi si è data alla fuga. Il 17 luglio a Roma in via Palmiro Togliatti è toccato alla bimba rom di 14 mesi colpita alla schiena: il pistolero (un pensionato romano) ha raccontato di non essersi accorto del colpo partito per sbaglio mentre puliva l'arma ad aria compressa sul balcone. La bambina ha rischiato di rimanere paralizzata. Lo stesso giorno a San Cipriano d'Aversa un richiedente asilo è stato colpito (sempre da un'arma ad aria compressa) in pieno volto. Il 26 luglio, a Cassola in provincia di Vicenza, un operaio è andato sul terrazzo e ha esploso un proiettile: secondo la sua versione avrebbe voluto colpire un piccione. Ma il colpo ha centrato un uomo, di Capo Verde. Ad Aprilia due uomini sono indagati per concorso in omicidio preterintenzionale: hanno inseguito può marocchino di 43 anni e l'hanno pestato. È morto. Loro dichiarano di non averlo toccato: le telecamere li smentiscono. Ieri a Partinico un migrante diciannovenne è stato pestato da tre persone. Nella notte a Pistoia Daisy Osakue (atleta italiana di origine africana che vive a Moncalieri e si sta allenando per gli Europei di Berlino) è stata affiancata da un'auto con a bordo due uomini ed uno di questi le ha lanciato in faccia un uovo, che l'ha colpita ad un occhio. La tumefazione mette a rischio la sua partecipazione ai prossimi campionati.

Non c'è bisogno di aggiungere altro per rendersi conto che qualcosa non funziona. E non vale nemmeno tirare fuori gli ambulanti sulle spiagge, i furti in appartamento a opera di extracomunitari e nemmeno il solito stupro che viene usato come jolly in discussioni di questo genere. Lasciate perdere per un secondo le nazionalità di vittime e carnefici: l'Italia di questo ultimo mese non è sicura e il ministro alla sicurezza (che sulla percezione ha costruito le sue fortune) evidentemente non riesce (o non vuole) farsi carico di fatti che lui stesso dovrebbe evitare, condannare. Le possibilità sono due: o il ministro è palesemente inefficace e ammette che la situazione non è sotto controllo oppure si prende la responsabilità di dichiarare che i reati valgono in base all'etnia delle vittime e allora si professi coraggiosamente razzista. Tertium non datur. Non basta dichiarare che "il razzismo è un'invenzione della sinistra": questi fatti sono veri? Bene, allora non c'è bisogno di parlarne. Sono falsi? Allora con la stessa solerzia con cui Salvini risponde e querela i suoi oppositori denunci le forze dell'ordine per procurato allarme.

Nonostante il trucco sia sempre quello di fare quadrato per non prendersi le sue responsabilità in questo momento non sono sotto accusa gli italiani ma il clima che ha permesso ai razzisti (e ai fascisti) di venire allo scoperto. È sicuro Salvini (che ieri nel compleanno di Mussolini ha pensato bene di citarlo) di non avere le responsabilità? Bene, allora è semplicemente una sua incapacità di presiedere il ministero che dovrebbe garantire sicurezza. Il problema, in tutti i casi, è sempre suo.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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