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Gimbe: “Green Pass a 12 mesi? Evidenze scientifiche dicono il contrario, dopo 6 protezione cala”

Il governo pensa di estendere la validità del Green Pass fino a 12 mesi, ma al momento non c’è alcuna evidenza scientifica che possa sostenere questa decisione. Al contrario, i dati dimostrano una riduzione degli effetti delle copertura vaccinale a partire dal sesto mese, in particolare negli anziani e nei soggetti più fragili. Lo afferma la fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale in cui, oltre a fotografare l’andamento dell’epidemia di coronavirus e della campagna vaccinale, commenta anche le valutazioni che si stanno facendo su terza dose e sulla Certificazione Covid.
A cura di Annalisa Girardi
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Continuano ad aumentare i pazienti affetti da coronavirus ricoverati in ospedale, anche nelle terapie intensive, mentre la campagna vaccinale rallenta fermandosi a circa 220 mila somministrazioni al giorno nonostante ci siano ancora 3 milioni e mezzo di over 50 che mancano all'appello. È questo il quadro dipinto dalla fondazione Gimbe nel suo monitoraggio sull'epidemia di coronavirus, che fotografa l'andamento dei nuovi casi e sottolinea come in questo contesto parlare di estendere il Green Pass fino a 12 mesi potrebbe essere problematico.

Vediamo per prima cosa un po' di dati. Nella settimana tra il 18 e il 24 agosto, rispetto a quella precedente, i ricercatori di Gimbe hanno registrati un aumento dei nuovi casi e dei decessi. Crescono anche gli attualmente positivi e le persone ricoverate in ospedale, sia per quanto riguarda l'area medica che le terapie intensive. Nel dettaglio:

  • Decessi: 345 (+45,6%)
  • Terapia intensiva: +81 (+19,1%)
  • Ricoverati con sintomi: +564 (+16,2%)
  • Isolamento domiciliare: +5.564 (+4,4%)
  • Nuovi casi: 45.251 (+4,3%)
  • Casi attualmente positivi: +6.209 (+4,8%)
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"I nuovi casi settimanali dopo la stabilizzazione della scorsa settimana, fanno registrare un lieve incremento visibile anche nella media mobile dei casi giornalieri, pur rimanendo sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla limitata attività di tracciamento dei contatti", commenta il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta.

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In particolare, nella settimana presa in esame, sempre rispetto a quella precedente, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi in 8 Regioni e degli attualmente positivi in ben 13.

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Nella tabella invece, ecco la situazione nelle diverse Province:

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Aumentano i pazienti ricoverati in ospedale, anche nelle terapie intensive

"Seppure in maniera meno netta continua a salire il numero dei posti letto occupati in ospedale: rispetto alla settimana precedente +16,2% in area medica e +19,1% in terapia intensiva", precisa Renata Gili, responsabile di ricerca sui servizi sanitari a Gimbe. Il dato nazionale rimane entro la soglia critica, ma ci sono molte differenze a livello regionale. Per quanto riguarda l'area medica sono oltre il livello di rischio Sicilia e Calabria, mentre per quanto riguarda la rianimazione sempre Sicilia e Sardegna.

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Marco Mosti, direttore operativo della fondazione, aggiunge: "Lieve aumento degli ingressi giornalieri in terapia intensiva con una media mobile a 7 giorni di 40 ingressi/die rispetto ai 37 della settimana precedente".

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Procede lentamente la campagna vaccinale

Per quanto riguarda l'andamento della campagna vaccinale, al 25 agosto risultano consegnate 82.612.430 dosi di vaccino anti-Covid. Se nel mese di luglio le consegne settimanali risultavano stabilizzate, ad agosto si è assistito a un cambio di passo: 3,3 milioni di dosi consegnate nella prima settimana, 2,9 milioni in quella successiva e 3,9 milioni nell’ultima.

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Invece, in tema di somministrazioni, dagli ultimi aggiornamenti risulta che il 70,5% della popolazione abbia ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre ad aver completato il ciclo vaccinale è il 61,9%.

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Le somministrazioni, in calo continuo nelle ultime settimane, sono crollate nell'ultima presa in esame con una media mobile a 7 giorni che si ferma a quota 222.993 dosi/die.

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"Durante il mese di agosto si è assistito ad un crollo del 66,5% delle somministrazioni: la media mobile a 7 giorni è passata dal picco di oltre 592 mila del 28 luglio a poco più di 198 mila il 20 agosto", commenta Cartabellotta. Ma perché questa brusca frenata? Secondo Gimbe, oltre all'esitazione che permane sulla campagna vaccinale, bisogna anche tenere conto delle mancate prenotazioni, nel periodo delle vacanze, da parte di molte persone, così come le ferie degli operatori sanitari. "D'altro canto, con la disponibilità di un consistente numero di dosi abbiamo perso l’opportunità di accelerare la campagna in alcune fasce d’età, soprattutto in quella 12-19 anni cruciale per l’imminente inizio delle scuole", prosegue Cartabellotta.

Oltre 4 milioni e mezzo di over 50 ancora senza vaccino

Per quanto riguarda le fasce anagrafiche, Gimbe calcola che ci siano ancora 4,6 milioni di over 50 che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale. Tra questi 3,52 milioni non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose. Sempre con rilevanti differenze regionali.

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Visto il sostanziale appiattimento per quanto riguarda il trend della vaccinazione in questa fascia di età, si può dare per confermata dai dati l'esitazione vaccinale degli over 50, mentre continuano a salire le curve delle vaccinazioni dei più giovani. Insomma, rimangono ancora notevoli differenze di copertura vaccinale tra le diverse classi anagrafiche.

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Le considerazioni per l'autunno della fondazione Gimbe

Gimbe prende poi in esame gli ultimi dati per quanto riguarda l'efficacia dei vaccini, emessi dall'Istituto superiore di sanità, per cui appare subito chiara la minore incidenza di malattia grave o decesso nei vaccinati con doppia dose. "Ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi sono ridotti rispettivamente dell’84,4%, 89,5% e 80% nei soggetti che hanno effettuato il ciclo completo rispetto a chi non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino", spiega Gili.

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Ci sono però una serie di considerazioni da tenere a mente secondo la fondazione Gimbe. In primo luogo, la diffusione della variante Delta ha determinato un incremento di contagi, comunque sottostimati dall'insufficiente attività di testing&tracing. Considerata la sua elevata contagiosità, con l'autunno in attivo, la riapertura delle scuole e la ripresa a pieno regime delle attività lavorative, è importante secondo la fondazione continuare a tenere alta l'attenzione sui comportamenti individuali.  In questo contesto di aumento delle ospedalizzazioni, inoltre, rimane importante continuare a insistere sulla campagna vaccinale, in particolare per quanto riguarda over 50 e soggetti fragili.

Il rientro a scuola

Risulta invece irrealistico l'obiettivo di vaccinare almeno il 60% della fascia tra i 12 e i 19 anni prima dell'inizio della scuola, dal momento che a oggi il 46,9% non ha ancora ricevuto nemmeno una dose.

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Inoltre, sempre per quanto riguarda le scuole, Gimbe critica il fatto che mentre le linee guida per la riapertura in presenza non contengono sostanziali cambiamenti, oggi dobbiamo fare i conti con una variante molto più contagiosa. E le criticità che l'anno scorso hanno costretto a tornare alla didattica a distanza, afferma la fondazione, non sono state affrontate. L'unica novità è l'obbligo di Green Pass per il personale scolastico, che però non è esteso agli studenti over 12, per i quali si punta solo sulla copertura vaccinale.

La questione della terza dose

Dal momento che entro la fine del mese potremo contare su circa 10 milioni di dosi di vaccino a mRna, è fondamentale riprendere il ritmo delle somministrazioni prima del crollo di agosto. Per quanto riguarda invece la terza dose, ad oggi mancano le evidenze scientifiche in grado di definire indicazioni, tempi e modalità della somministrazione. Esistono però tre certezze: i potenziali candidati possono essere individuati sulla base del rischio individuale delle persone più vulnerabili (over 80, ospiti RSA, immunodepressi, trapiantati e pazienti molto fragili) e degli operatori sanitari, che sono più esposti. In secondo luogo, anche se l'efficacia del vaccino sembra progressivamente ridursi, comunque rimane elevata nei confronti della malattia grave e del decesso. E infine, precisa Gimbe, al di là delle raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico, la somministrazione della terza dose deve comunque essere approvata dalle autorità regolatorie.

Green Pass fino a 12 mesi?

Secondo la fondazione, l'eventuale decisione di estendere la durata del Green Pass fino a 12 mesi non è al momento sostenuta da evidenze scientifiche. Le quali, al contrario, iniziano a dimostrare una riduzione degli effetti delle copertura vaccinale a partire dal sesto mese, in particolare negli anziani e nei soggetti più fragili. Per Gimbe, quindi, un'eventuale estensione servirà solo a coprire eventuali buchi temporali in attesa del pronunciarsi delle autorità sulla terza dose.

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