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Gimbe: “Evitiamo focolai ai seggi e indossiamo le mascherine, con variante BA.5 serve prudenza”

Ci sono ancora oltre mezzo milione di attualmente positivi in Italia e con le incertezze legate alla variante BA.5 bisogna tenere ancora alto il livello di allerta. Soprattutto ai seggi, dove sarebbe meglio indossare ancora le mascherine: il monitoraggio della fondazione Gimbe.
A cura di Annalisa Girardi
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Continuano a diminuire i nuovi casi Covid nel nostro Paese e migliora anche la situazione negli ospedali. Ma la campagna vaccinale, specialmente per quanto riguarda le quarte dosi agli immunocompromessi procede a rilento e ci sono ampie differenze regionali. Intanto gli attualmente positivi sono comunque oltre 600 mila e con le incertezze legate alla variante BA.5, nonostante la politica stia discutendo di come superare l'obbligo di mascherina tra qualche giorno, sarebbe più sicuro continuare a indossarla nei luoghi chiusi: è l'avvertimento della fondazione Gimbe, nel suo consueto monitoraggio settimanale.

Vediamo subito un po' di numeri:

  • Decessi: 392 (-28,3%), di cui 49 riferiti a periodi precedenti
  • Terapia intensiva: -29 (-11,7%)
  • Ricoverati con sintomi: -779 (-15,2%)
  • Isolamento domiciliare: -49.609 (-7,4%)
  • Nuovi casi: 121.726 (-7,8%)
  • Casi attualmente positivi: -50.417 (-7,4%)
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Il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta, sottolinea come la discesa dei nuovi casi settimanali sia anche dovuta al netto calo delle attività di testing durante il ponte per la festa della Repubblica. In generale è calato il numero dei tamponi effettuati: quelli rapidi sono diminuiti del 17,6%, mentre quelli molecolari del 17,8%. La media mobile settimanale del tasso di positività è comunque stabile per i tamponi molecolari, mentre è in aumento per quelli antigenici.

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Ad ogni modo, la discesa dei contagi riguarda tutte le Regioni ad eccezione di Veneto e Friuli Venezia Giulia. A livello provinciale, quelle in cui si registra un aumento percentuale dei nuovi casi sono 22 (nella scorsa rilevazione erano solamente due).

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La diffusione delle varianti

Nonostante questo generale miglioramento della situazione epidemica nel nostro Paese, continuano a preoccupare la varianti. Basti pensare a quanto successo in Portogallo, dove la diffusione della variante BA.5 ha fatto passare i nuovi casi da 9 mila al giorno a circa 29 mila in meno di un mese. Secondo le ultime indagini dell'Istituto superiore di sanità nel nostro si registra una prevalenza della sotto-variante Omicron BA.2, mentre sono meno diffuse le BA.4 e BA.5.  Cartabellotta ha quindi sottolineato: "In questo contesto in costante e rapida evoluzione è fondamentale potenziare il sequenziamento aumentando la frequenza delle flash survey, almeno ogni due settimane, soprattutto quando le autorità internazionali segnalano nuove varianti di preoccupazione".

Bisogna considerare, si continua a leggere nel monitoraggio Gimbe, la maggiore trasmissibilità di queste varianti e il fatto che riescano maggiormente ad eludere la protezione immunitaria, sia dovuta al vaccino che a una pregressa infezione. "Secondo l'ECDC le nuove sub-varianti non sembrano determinare una maggior gravità della malattia, ma se nelle prossime settimane/mesi il numero di casi dovesse aumentare in maniera rilevante l’impatto sui ricoveri ospedalieri potrebbe non essere trascurabile".

La situazione negli ospedali e l'andamento della campagna vaccinale

Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, diminuiscono sempre di più i posti letto occupati da pazienti positivi sia nelle terapie intensive che in aera medica. Anche se rimangono importanti differenze a livello regionale.

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Invece, per quanto riguarda l'andamento della campagna vaccinale, il monitoraggio della fondazione Gimbe rimarca come si stia riducendo ulteriormente il numero dei nuovi vaccinati. Al momento ci sono ancora 6,68 milioni di persone (all'interno della platea, quindi con più di 5 anni) che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino.

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Nella fascia dei più piccoli, tra i 5 e gli 11 anni, il tasso di copertura nazionale è fermo al 38,1%. Anche qui, con ampie differenze regionali: dal 20,7% dell'Alto Adige al 53,7% della Puglia.

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La terza dose, invece, è stata somministrata all’83,1% della platea. Ma ci sono ancora 8,07 milioni di persone che ancora non hanno ricevuto il booster. E che quindi sono più esposte al rischio di malattia grave.

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Infatti Gimbe sottolinea come nelle persone vaccinate con ciclo completo (più eventuale dose di richiamo) si riduce l'incidenza di malattia grave rispetto a quelle scoperte: "L’efficacia sulla malattia severa rimane sostanzialmente stabile dal 70% per i vaccinati con due dosi entro 90 giorni al 70,9% per i vaccinati da più di 120 giorni, per poi salire all’87,1% dopo il richiamo", si legge nel monitoraggio.

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E come sta andando con le quarte dosi? La copertura per quanto riguarda la popolazione immunocompromessa è al 36,2%, mentre per i fragili è al 17%.

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Cartabellotta, in conclusione, ha commentato: "La frenata nella discesa dei nuovi casi settimanali e la netta riduzione del numero dei tamponi parallela all’aumento del tasso di positività sono “spie rosse” confermate dalla ripresa della circolazione virale in alcune Province, verosimilmente spinta dalla sotto-variante Omicron BA.5. In un contesto epidemiologico che conta ancora oltre 600 mila positivi (numero peraltro largamente sottostimato), tenendo conto delle incertezze sulla prevalenza della variante BA.5 oltre che del basso numero di anziani e fragili coperti con la quarta dose, è prudente continuare ad indossare la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati e/o poco ventilati, indipendentemente dalla decisione del Governo di prolungarne l’uso sui mezzi di trasporto. In questa direzione va la forte raccomandazione all’uso della mascherina previsto in occasione delle consultazioni elettorali e referendarie: è fondamentale ridurre al minimo la probabilità di focolai nei seggi, oltre che innalzare il livello di protezione per anziani e fragili, che devono avere la possibilità di esercitare il loro imprescindibile diritto di voto in condizioni di massima sicurezza".

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