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Fondi Pnrr per le armi in Ucraina, Conte: “Sconfortato, al posto di asili nido avremo più munizioni”

Conte commenta il voto del Parlamento Ue, che apre alla possibilità per gli Stati membri di utilizzare i fondi europei dei programmi di spesa sociali e del Pnrr per destinarli a nuovi invii di armi in Ucraina: “Sono in preda allo sconforto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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In un lungo post sui social, pubblicato ieri sera, il leader del M5s Giuseppe Conte ha commentato il voto del Parlamento europeo del 9 maggio, che ha approvato con un'ampia maggioranza –  518 voti a favore, 59 contrari e 31 astenuti – la procedura d'urgenza, cosiddetta ‘fast track', avanzata dal gruppo dei Conservatori e quello dei Popolari. Il testo, oltre a stimolare la produzione di almeno 1 milione di munizioni entro l'anno da fornire all'Ucraina, permette agli Stati membri di spostare i fondi europei dai programmi di spesa sociali e dello stesso Pnrr per destinarli a nuove forniture di armi a Kiev. Hanno votato a favore gli eurodeputati del gruppo dei Socialisti e Democratici, contrari invece quelli del M5s e le sinistre del Gue.

Il Pd, pur esprimendosi a favore della procedura d'urgenza, ha però dichiarato di essere contrario all’utilizzo di qualunque fonte di finanziamento proveniente dalle risorse del Pnrr e dei fondi di coesione, assicurando si attiverà "per apportare le modifiche al testo necessarie per garantire che l'attuazione del programma non distolga con inaccettabili sviamenti dagli obiettivi Pnrr risorse già destinate a fondi europei di critica importanza per l’Ue e il nostro Paese".

Il commissario Ue al Mercato Interno, Thierry Breton ha comunque precisato che "Non c’è alcun obbligo da parte degli Stati membri nell’uso dei fondi di Coesione e di quelli del Recovery" per l’aumento della produzione della difesa, ma "Se alcuni Paesi vorranno utilizzarli, possono farlo".

Hanno votato contro anche due deputati italiani del gruppo dei Verdi europei ed ex 5S, Rosa D'Amato e Piernicola Pedicini, mentre l'altro esponente italiano del gruppo, Ignazio Corrao, si è astenuto. Hanno detto no alla procedura accelerata anche l'indipendente di sinistra Massimiliano Smeriglio (eletto con il Pd) e l'ex leghista Francesca Donato. Diviso invece il gruppo di destra Id: la delegazione della Lega (come quelle di FdI e Forza Italia) ha votato a favore, mentre diciassette europarlamentari hanno votato contro o si sono astenuti.
"Scrivo queste righe con un forte senso di amarezza. Non mi abbatto mai e mai demordo. Ma oggi, confesso, sono in preda allo sconforto. Mi riferisco alla votazione che c'è stata ieri all'Europarlamento, che apre all'utilizzo dei Fondi di coesione sociale e delle risorse del Pnrr per le spese militari. Votazione che tutti i gruppi politici italiani, ad eccezione del Movimento 5Stelle, hanno appoggiato", ha scritto Giuseppe Conte.

"Insomma – ha aggiunto – siamo partiti con l'entusiasmo di poter procedere a una capillare ed efficace ricostruzione post-pandemica del nostro Paese, abbiamo creato le premesse per un definitivo rilancio della nostra comunità nel segno della transizione ecologica e digitale, dello sviluppo sociale, della riduzione delle tante diseguaglianze e ci ritroviamo ad alimentare un'escalation militare e un programma di guerra. Al posto di asili nido, di migliori ospedali e scuole rinnovate avremo più armi e munizioni. Che tristezza!".

"Ma vorrei rassicurarvi. Lo sconforto dura un giorno. Tutto questo – ha sottolineato Conte – mi fa indignare ancor di più e mi dà la carica per continuare, con maggior vigore e determinazione, le nostre battaglie, insieme a tutto il Movimento. Restiamo insieme e con più convinzione che mai dalla parte giusta!".

"La proposta di regolamento Asap (‘Atto di supporto alla produzione di munizioni') delinea una direzione ben chiara, ma allo stesso tempo incomprensibile. Come si può preparare un percorso di pace in Ucraina investendo nelle armi? Al Parlamento europeo ci opporremo alla richiesta di procedura accelerata per ridurre i tempi di approvazione del piano che prevede il dirottamento dei fondi dal sociale alla produzione di armi e munizioni utilizzando il bilancio dell'Unione Europea: una procedura che toglie trasparenza e legittimità democratica in quanto elimina ogni tipo di confronto sul provvedimento", aveva detto in una nota Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 stelle. "La priorità in questo momento deve essere la ricerca della pace e il trionfo della diplomazia, mentre qui l'intento sembra piuttosto quello di reintrodurre una economia di guerra. Non è questa l'Europa che vogliamo".

Con il sì alla procedura d'urgenza in pratica si velocizza l'iter: vengono ridotti i tempi di analisi delle commissioni parlamentari e il voto in plenaria potrebbe tenersi già il 31 maggio. A quel punto si passerà ai negoziati con gli Stati membri. La volontà espressa dalla Commissione europea è quella di arrivare a un accordo finale entro la metà di luglio.

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