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Covid 19

Fase 2, Dpcm 18 maggio: le regole per la riapertura di bar e ristoranti

Con il Dpcm del 18 maggio che regola la fase 2 dell’emergenza sanitaria via libera al settore della ristorazione. Tra mascherine, gel igienizzanti e barriere fisiche tra i tavoli, bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie dovranno rispettare in questa fase di convivenza col virus delle precise misure di sicurezza per limitare i rischi di contagio.
A cura di Susanna Picone
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Lunedì 18 maggio, con l’entrata in vigore del Dpcm firmato da Conte che regola le riaperture della fase 2, riapre il settore della ristorazione. Bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie potranno accogliere nuovamente i clienti. Sarà però necessario rispettare in questa fase di convivenza col virus delle precise misure di sicurezza per limitare i rischi di contagio da coronavirus. Nell’allegato al Dpcm del 18 maggio sono presenti tutte le indicazioni per il settore della ristorazione.

Fase 2, le regole per ristoranti, pizzerie, bar

Le indicazioni del governo si applicano per ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie (anche se collocati nell’ambito delle attività ricettive, all’interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali), nonché per l’attività di catering (in tal caso, se la somministrazione di alimenti avviene all’interno di una organizzazione aziendale terza, sarà necessario inoltre rispettare le misure di prevenzione disposte da tale organizzazione).

Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità.

Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.

È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno.

Negli esercizi che dispongono di posti a sedere privilegiare l’accesso tramite prenotazione, mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato, per un periodo di 14 giorni. In tali attività non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere.

Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra le sedute.

Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.

I tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro di separazione tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Tale distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.

La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale.

La consumazione a buffet non è consentita.

Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima di ogni servizio al tavolo).

Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria.

La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche, possibilmente al tavolo.

I clienti dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non si è seduti al tavolo.

Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di disinfezione delle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, ecc). Per i menù favorire la consultazione online sul proprio cellulare, o predisporre menù in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere.

In Campania ristoranti aprono il 21 maggio, in Piemonte il 23

In Campania il 18 maggio riaprono diverse attività, come parrucchieri, barbieri, centri estetici, musei, biblioteche, mentre il settore della ristorazione ripartirà solo il 21 maggio. L’accesso a ristoranti, pizzerie e altre attività di somministrazione alimenti sarà disciplinato in base alle linee guida emanate dal Governo. La Regione Campania ritiene che la distanza di un metro vada calcolata dal tavolo. Ristoranti e bar non apriranno il 18 maggio neppure in Piemonte, che attenderà il 23 maggio. Una data posticipata di qualche giorno rispetto a quella nazionale per contemperare le esigenze di cautela con quella di consentire alle attività di ristorazione l’adeguamento alle linee guida definite insieme al governo per la riapertura in sicurezza. Dal 18 maggio in Piemonte riapriranno tutti i negozi al dettaglio, i parrucchieri, i centri estetici, gli studi di tatuaggio e piercing e tutti i servizi per gli animali. Sempre da lunedì riapriranno tutte le altre strutture ricettive al momento ancora chiuse e i musei. Dal 20 maggio torneranno operativi nei mercati anche i banchi extralimentari.

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