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Entra in vigore la direttiva Ue su plastica monouso, Canfin: “Usiamo alternative che non inquinano”

“I cittadini avranno ancora cannucce e palloncini, solo che non saranno di plastica. Sono i prodotti che più frequentemente troviamo come spazzatura nelle nostre spiagge. Il miglior modo per proteggerle è non usare più quei prodotti che finiranno in mare. L’impatto sull’ambiente è molto alto, per noi lo sforzo è zero”, lo ha detto l’europarlamentare Pascal Canfin, presidente della commissione per l’Ambiente, in un’intervista con Fanpage.it, commentando l’entrata in vigore della nuova direttiva europea sulla plastica monouso.
A cura di Annalisa Girardi
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Niente più cannucce o posate di plastica: da oggi, sabato 3 luglio, in vigore la direttiva europea sulla plastica monouso che mette al bando una serie di prodotti usa e getta come cotton fioc, contenitori per alimenti o piatti di plastica. Si tratta degli oggetti che più frequentemente finiscono in mare o sulle spiagge come spazzatura. Da oggi potranno essere venduti fino a esaurimento scorte, ma poi saranno vietati. Questo non significa che dovremmo rinunciare a una cannuccia o a un pic nic con posate usa e getta, ma che questi prodotti non saranno più in plastica. Abbiamo fatto il punto della situazione con l'europarlamentare Pascal Canfin, presidente della commissione per l'Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza alimentare al Parlamento europeo.

Da oggi entra in vigora la direttiva sulla plastica monouso che vieta una serie di prodotti. Perché proprio questi e cosa cambia per i cittadini?

Un certo numero di prodotti plastici monouso saranno vietati e non saranno quindi più disponibili. Ad esempio i bastoncini cotonati, le cannucce o le asticelle per i palloncini dei bambini. Perché proprio questi? Perché abbiamo delle alternative, perché sappiamo come produrli diversamente. Ovviamente nessuno ha intenzione di proibire ai cittadini di bere un caffè in un bicchierino, nessun problema, solo che questo non sarà fatto di plastica, ma di cartone. Nel caso in cui non abbiamo al momento un'alternativa chiaramente non vietiamo nulla, è una direttiva molto pragmatica: altrettanto chiaramente cercheremo di creare sempre più alternative in futuro.

Quale sarà l'impatto sull'ambiente?

Non ci saranno quindi grossi cambiamenti nella nostra vita quotidiana quindi, ma questo avrà comunque un impatto sull'ambiente. Questo perché questi sono i prodotti che vengono più frequentemente trovati in mare e negli oceani. Non è una rivoluzione, i cittadini avranno ancora cannucce e palloncini, solo che non saranno di plastica. Non è un caso che ci si stia indirizzando proprio a questi prodotti: sono quelli che più frequentemente troviamo come spazzatura nelle nostre spiagge. Il miglior modo per proteggerle è non usare più quei prodotti che finiranno in mare. L'impatto sull'ambiente è molto alto, per noi lo sforzo è zero: se voglio una cannuccia potrò comunque averne una di cartone o di metallo.

Quali sono gli obiettivi a lungo termine?

La strategia più ampia consiste in due passaggi: per prima cosa si tratta di smettere di utilizzare quei prodotti monouso di plastica per cui abbiamo un'alternativa, mentre la seconda fase è quella del riciclo. Non cancelleremo totalmente la plastica, ovviamente ne avremo ancora. Ma dobbiamo riciclarla. Infatti nella stessa direttiva sarà anche inserito un requisito sui tassi di riciclaggio, per esempio per quanto riguarda le bottiglie di plastica.

Cosa succederà a chi non si adegua?

Se un Paese non recepirà la direttiva nelle sue leggi dovrà rendere conto alla Corte di Giustizia europea, come funziona per tutte le direttive. Se non recepisci una legge europea che hai accordato, dovrai renderne conto alla Corte.

Nell'ultimo anno e mezzo abbiamo usato e poi gettato via milioni di mascherine. Abbiamo un problema di inquinamento anche con questo dispositivo?

Milioni di mascherine rischiano di finire nell'oceano. Sta già accadendo ovunque. Questo è terribile, ma non c'era alternativa. Erano circostanze fuori dall'ordinario e abbiamo dovuto rispondere di conseguenza. Lo stesso vale per tutti i contenitori di bar e ristoranti, che hanno moltiplicato l'asporto. Ma adesso stiamo entrando in una nuova fase, speriamo. La crisi è alle spalle e ora dobbiamo tornare a ciò che volevamo fare due anni fa. L'effetto del Covid sulla plastica è stato sicuramente negativo, ma è limitato. Per quanto riguarda gli obiettivi a lungo termine, dovremo tornare ai piani iniziali. Non avremmo potuto fare diversamente in questi anni, ma ora possiamo rimetterci sulla giusta traiettoria.

In che modo la direttiva è collegata alla ripresa e alla transizione verde?

Questa direttiva non è direttamente connessa al Next Generation Eu. Ma i piani di ripresa investono moltissimi soldi nella transizione, nelle tecnologie sostenibili e nelle soluzioni verdi. Tra queste c'è anche l'alternativa alla plastica, e in questo senso le due cose sono collegate.

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