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Alluvione Emilia Romagna 2023

Emilia Romagna, ora il governo vuole il manager alla ricostruzione: “Il governatore deve fare altro”

Non è ancora chiaro quando verrà nominato un commissario per la ricostruzione in Emilia Romagna. Il governo ora punta a un “manager” e sottolinea che serva qualcuno con la possibilità di dedicarsi giorno e notte all’incarico. Il presidente di Regione, invece, dovrebbe continuare a fare il suo lavoro.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo chiude sempre di più alla possibilità di nominare Stefano Bonaccini commissario straordinario in Emilia Romagna dopo le alluvioni. Deve fare il presidente della Regione, per la ricostruzione ora da Palazzo Chigi puntano a un "manager". A fare il punto della situazione è ministro per le Politiche del Mare e per la Protezione Civile, Nello Musumeci. Che in un'intervista a Repubblica oggi dichiara: "Il presidente di una Regione deve fare il presidente della Regione. Per fare il commissario straordinario di una ricostruzione, che può durare anche fino a 9-10 anni e gestire denaro pubblico, serve un manager, una persona che possa dedicarsi esclusivamente a questo, notte e giorno".

Una posizione che il ministro aveva già espresso ieri, parlando al Green&Blue Festival a Milano. Pur sottolineando che "il presidente di una Regione non può mai essere totalmente escluso da un processo di ricostruzione", aveva ribadito che servisse una persona con la possibilità di dedicare tutte le sue energie alla ricostruzione. Non aveva totalmente escluso la possibilità di nominare Bonaccini, ma aveva detto che comunque la questione non si ponesse nell'immediato. "Potrebbe essere Bonaccini, certo. Ma immagino una figura più manageriale. Non è un tema che si pone adesso comunque".

Non la pensano allo stesso modo gli amministratori locali e lo stesso Bonaccini, che invece insistono perché venga fatta una nomina in modo da occuparsi subito della seconda fase dell'emergenza. Quella della ricostruzione, appunto. Dopo l'incontro tra una rappresentanza del governo con i sindaci emiliano romagnoli, è emersa tutta la frustrazione dei secondi che, accompagnati da Bonaccini, hanno detto di non comprendere come mai Palazzo Chigi stia tardando così tanto a nominare un commissario. Senza, sostengono, è impossibile mettere in sicurezza il territorio.

Per ora il governo si è limitato a mettere in piedi un tavolo permanente di confronto, che sarà guidato proprio da Musumeci. Il quale, in attesa appunto della nomina di un commissario, ha assunto il ruolo di coordinare questa fase: "Sono solo il coordinatore nella fase post-alluvione, visto che sono il ministro alla Protezione civile. La fase dell'emergenza durerà un anno e sono stati stanziati 2 miliardi di euro. Poi ci sarà la fase della ricostruzione e lì di miliardi ce ne vorranno molti di più, ma verranno gestiti dal commissario straordinario", ha precisato, mettendo in chiaro di non essere in corsa per l'incarico.

"Metteremo insieme chi ha competenza sulle frane, il dissesto idrogeologico e le infrastrutture comunali e provinciali. D'altra parte se si ferma l'Emilia-Romagna si ferma una parte del Paese che contribuisce tanto al PIL. Per questo abbiamo chiesto che la nomina del commissario sia la più rapida possibile", si è limitato a sottolineare, da parte sua, Bonaccini al termine dell'incontro a Palazzo Chigi.

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