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Elly Schlein dice che parteciperà al congresso del Pd: “Non sto a guardare”

Elly Schlein, ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna e oggi deputata con il Pd, lancia la sua partecipazione al processo costituente del Partito democratico. Aveva lasciato il partito nel 2015, in dissenso con la linea di Matteo Renzi.
A cura di Luca Pons
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Elly Schlein, deputata eletta con il Partito democratico, ha annunciato che prenderà parte al percorso costituente del Pd. In una diretta Instagram, la ex vicepresidente dell'Emilia Romagna ha detto che aderirà "con grande piacere" al congresso, dicendosi disponibile a candidarsi per essere la prossima segretaria del partito.

"Ci sono, ma serve un percorso collettivo", le sue parole. Schlein ha affermato che "non è oggi il momento di avanzare corse solitarie, ma è il momento di costruire una visione collettiva insieme". Ha detto di aver trovato "molto significativa" la scelta di aprire un "processo costituente e ricostituente" da parte del Partito democratico dopo il risultato deludente alle elezioni del 25 settembre. "È un gesto non scontato. Ora non serve solo una frettolosa corsa a cambiare il gruppo dirigente, ma una riflessione larga e aperta su cosa vogliamo diventare".

Schlein ha iniziato la sua carriera politica nel Partito democratico, con posizioni vicine a quelle di Giuseppe Civati. Ha preso parte nel 2013 al movimento Occupy Pd, che contestava la direzione nazionale del partito di allora ("Nove anni fa non ci fu l'apertura e l'intelligenza di fare autocritica", ha detto oggi). Nel 2015 ha lasciato il partito, in dissenso con la linea politica dell'allora segretario e presidente del Consiglio, Matteo Renzi – definita "di centrodestra" – e ha aderito a Possibile, partito fondato proprio da Civati.

Nel 2020 è stata eletta alle elezioni regionali dell'Emilia-Romagna, correndo con la lista "Emilia-Romagna coraggiosa ecologista e progressista", formata da Articolo uno, Sinistra italiana, èViva e alcune associazioni locali. Alle associazioni ha guardato anche oggi, Schlein, lanciando la sua probabile candidatura come guida del Pd: "Ascolterò le tante reti che ci sono in questa società. Riconciliamoci con i mondi fuori che non si sono sentiti accolti", ha detto. La sua partecipazione al congresso non la vedrà "da sola, ma con tante e tanti altri che hanno condiviso" le sue proposte.

Schlein ha rifiutato l'idea che per essere eletta le serva la "cooptazione" di una delle correnti interne al partito: "In questo Paese ancora si fa fatica a pensare che una donna possa farsi strada senza che ci sia un uomo che la spinge da dietro. Finora ho sempre rifiutato la cooptazione, non le seguirò certo adesso". E ha commentato le elezioni regionali di Lombardia e Lazio, dove il Pd sta decidendo da che parte stare in termini di alleanze: "La maggioranza mostra le prime divisioni, ma anche il campo progressista si dimostra diviso. E' irresponsabile proseguire in queste divisioni, anche in vista degli appuntamenti regionali".

Nel processo di scelta del prossimo segretario o segretaria del Partito democratico, Schlein potrebbe affrontare anche Stefano Bonaccini, attuale presidente dell'Emilia-Romagna e suo compagno di giunta nei due anni in cui Schlein è stata vice. Le prossime tappe per il Pd dovrebbero essere l'assemblea nazionale, il voto nelle sezioni e infine le primarie. La data che la direzione del partito ha fissato, per questo ultimo passaggio, è il 12 marzo.

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