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Elezioni regionali, Salvini a Conte: “Troppo rancore contro di me, date una camomilla a Giuseppi”

Botta e risposta tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte: “Conte passa il tempo ad attaccarmi e a dire che deve lavorare per contrastare me e le destre. Gli ricordo che deve agire per il bene degli Italiani, non perché odia qualcuno”. Per il Capo del governo il leader del Carroccio ha trasformato questo voto in un referendum personale, e ne è uscito sconfitto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ancora un botta e risposta tra il Capo del governo Giuseppe Conte e l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ha risposto per le rime all'attacco del presidente del Consiglio: "Leggo che anche oggi il signor Conte passa il tempo ad attaccarmi e a dire che deve lavorare per contrastare me e le destre. Gli ricordo che deve agire per il bene degli Italiani, non perché odia qualcuno. Chi vive di rabbia e rancore vive male, poverino". Quindi Salvini ha irriso il premier con queste parole ironiche: "Camomilla per Giuseppi!".

Il commento di Conte sulle elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria, che hanno decretato una sconfitta netta nella regione del Nord – dove il candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini ha ottenuto oltre sette punti in più della leghista Lucia Borgonzonie una sudditanza del Carroccio rispetto a Forza Italia al Sud, non è piaciuto al leader del Carroccio. Il presidente del Consiglio, oltre ad aver ribadito ancora una volta che il voto alle regionali non era un test sull'operato del governo, i cui equilibri quindi non verranno intaccati, ha sottolineato che il grande sconfitto è il leader leghista Matteo Salvini: "Qualcuno – ha spiegato il capo dell'esecutivo – ha inteso fare di questo appuntamento, in maniera impropria, un referendum personale. Mi riferisco a Matteo Salvini che per questo suo atteggiamento improprio esce come il grande sconfitto da questa competizione. Avevo intravisto una parabola calante della Lega – ha concluso il premier – e mi sembra confermata: non e' il primo partito ne' in Calabria ne' in Emilia-Romagna".

Il primo ministro ha anche commentato l'episodio in cui Salvini ha citofonato a casa di un cittadino di origine tunisina nel quartiere Pilastro a Bologna, accusandolo di essere uno spacciatore di droga. "Trovo veramente indegno – ha dichiarato Conte – andare con le troupe e con il clamore mediatico a citofonare additando privati cittadini per dei reati. Mi ricorda delle pratiche oscurantiste del passato, è un dare all'untore, lo ritengo inaccettabile".

Il capo del Governo, inoltre, si è poi congratulato con i due nuovi governatori, rispettivamente vincitori delle regionali in Emilia Romagna e Calabria. "Queste comunità hanno bisogno di risposte – ha affermato il premier – Ad entrambi formulo i migliori auspici perché queste risposte arrivino efficaci". Per quanto riguarda appunto i possibili contraccolpi delle regionali sul governo, Conte ha sottolineato che "l'alleanza contro le destre è questa".

"Non vedo l'ora – ha proseguito – di confrontarmi nei prossimi giorni con le forze politiche per individuare le priorità e definire l'agenda, il cronoprogramma. Non possiamo più indulgere in smarcamenti, in rivendicazioni di spazi politici e nel piantare bandierine. La gente vuole pratiche di governo e tutte le forze politiche saranno giudicate alla fine delle 2023 per quello che hanno fatto".

Il leader dell'esecutivo, inoltre, ha imputato i "risultati non brillanti" conseguiti dal Movimento cinque Stelle "alle dimissioni del suo capo politico, Luigi Di Maio, al fatto che non sia un partito strutturato e alle incertezze nel presentare una propria candidatura". Ciononostante, Conte si e' detto sicuro della tenuta della compagine governativa.

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