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Riforma fiscale

Dichiarazione dei redditi, dal 2024 modello 730 anche per partite Iva e versamenti con carta di credito

Oltre all’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef e il taglio delle detrazioni fiscali sopra i 50mila euro, misure previste nella manovra, il governo ha approvato due decreti che segnano un altro passo verso la riforma fiscale: dal 2024 anche le partite Iva potranno usare il modello 730 e sarà possibile effettuare i versamenti con la carta di credito.
A cura di Andrea Miniutti
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Riforma fiscale

Dal 2024 arriva la dichiarazione precompilata anche per le partite Iva. Ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato due decreti che segnano altro passo della riforma fiscale: il governo vuole creare un nuovo rapporto tra il contribuente e il fisco attraverso una "reciproca e leale collaborazione che privilegi l’adempimento spontaneo", razionalizzando gli obblighi dichiarativi, semplificando i modelli di dichiarazione e ampliando le modalità di pagamento.

Come cambia la dichiarazione dei redditi per le Partite Iva

Anche gli autonomi, cioè le persone fisiche che non sono lavoratori dipendenti o pensionati, potranno utilizzare il 730. Inoltre, sarà resa più facile la dichiarazione annuale dei sostituti d’imposta e sarà eliminata la Certificazione Unica per i forfettari e quelli soggetti a regime fiscale di vantaggio. Entro il 30 aprile di ogni anno l'Agenzia delle entrate renderà disponibile telematicamente il modello precompilato anche per le partite Iva, il quale – come si legge nella bozza del decreto – dovrà essere presentato "per il tramite di un ufficio delle Poste italiane S.p.a. tra il 1° aprile ed il 30 giugno ovvero in via telematica tra il 1° aprile e il 30 settembre dell'anno successivo a quello di chiusura del periodo di imposta". La scadenza per le dichiarazioni delle imposte sui redditi e Irap è spostata al 30 settembre, due mesi prima rispetto a quella attuale, in modo da anticipare sia i rimborsi che le operazioni di verifica.

Semplificazione dei modelli e versamenti con carta di credito

Il decreto "Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari" interviene semplificando i modelli per le dichiarazioni dei redditi, dell'Iva e dell'Irap: come si legge nella bozza"sono progressivamente eliminate da ciascun modello le informazioni che non sono rilevanti ai fini della liquidazione dell’imposta o che l’Agenzia delle entrate può acquisire tramite sistemi di interoperabilità delle banche dati proprie e nella titolarità di altre amministrazioni", ma saranno escluse anche "le informazioni relative ai crediti d’imposta derivanti da agevolazioni concesse agli operatori economici da indicare nei modelli dichiarativi".

I versamenti rateali dovranno essere effettuati entro il giorno 16 di ogni mese e il pagamento delle trattenute potrà essere effettuato tramite un "prestatore di servizi di pagamento" convenzionato con l'Agenzia delle Entrate, quindi sarà possibile fare queste operazioni con la carta di credito attraverso il servizio di PagoPa. Con il decreto si amplia anche soglia versamenti minimi dell’IVA e delle ritenute sui redditi di lavoro autonomo: se l'importo dovuto è inferiore ai 100 euro, il versamento sarà possibile effettuarlo assieme a quello del mese successivo.

Il governo è intervenuto pure sul visto di conformità, cioè la verifica fiscale che serve a stabilire la corrispondenza tra la dichiarazione dei redditi e i documenti contabili e fiscali dell’attività, aumentando le soglie che prevedono l'esonero dalla presentazione dell'attestazione. Così si legge nella nota dell'esecutivo: "Si prevede l’incremento da 50 mila euro a 70 mila euro annui della soglia al di sotto della quale non è richiesto il visto di conformità per l’utilizzo in compensazione del credito IVA e da 20 mila euro a 50 mila euro annui della soglia al di sotto della quale non è richiesto il visto di conformità per l’utilizzo in compensazione dei crediti per imposte dirette e IRAP".

Le verifiche dell'Agenzia delle Entrate sulla dichiarazione dei redditi

A cambiare saranno anche gli Isa, cioè gli indici sintetici di affidabilità fiscale, che come suggerisce il nome sono sostanzialmente una valutazione della correttezza dei comportamenti fiscali di un'azienda o di un autonomo. L'Agenzia delle Entrare potrà rendere disponibili e consultabili ai contribuenti coinvolti "gli elementi e le informazioni in suo possesso riferibili allo stesso contribuente, acquisiti direttamente o pervenuti da terzi, per l’acquisizione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli indici". Poi, nell'ottica di un potenziamento dello Statuto del contribuente, sarà istituita la figura di un Garante nazionale che avrà più funzioni rispetto a quello attuale.

Inoltre, sarà previsto un rafforzamento dei servizi digitali dell'Agenzia delle Entrate che sono utilizzati per:

a) potenziare i canali di assistenza a distanza;
b) consentire la registrazione delle scritture private;
c) consentire la richiesta e l’ottenimento di certificati rilasciati dall’Agenzia stessa;
d) consentire il confronto a distanza tra contribuente e uffici dell’Agenzia, nonché lo scambio di documentazione relativa ad attività di controllo e accertamento;
e) consentire il calcolo e il versamento degli importi dovuti a seguito di attività di controllo e accertamento nonché liquidazione dei tributi gestiti dall’Agenzia delle entrate;
f) l’effettuazione di ulteriori adempimenti.

Infine, sempre per quanto riguarda la digitalizzazione, il governo ha annunciato che saranno prese delle "misure volte a incentivare, anche in prospettiva e garantendone la gratuità, l’utilizzo dei pagamenti elettronici, l’ammodernamento dei terminali di pagamento e la digitalizzazione delle piccole e medie imprese.

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