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Di Maio: “Salvini crea tensioni inutili, sono sorpreso dalla polemica di oggi”

Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, si dice “sorpreso” dalla polemica nata oggi con il leader della Lega e alleato di governo, Matteo Salvini, sul caso degli inceneritori. Di Maio sottolinea “che questo tema non è nel contratto di governo e non vedo perché creare tensioni inutili per una cosa che non essendo nel contratto non si può fare e non si farà”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, torna sulla polemica scoppiata oggi con il suo collega Matteo Salvini sul caso della terra dei fuochi e degli inceneritori che il leader leghista vorrebbe per risolvere l’emergenza rifiuti. In una intervista a Upday, Di Maio parla di “tensioni inutili” che si creano nel governo e si dice “sorpreso” per la polemica nata oggi, considerando che ieri i due si erano visti durante il vertice a Palazzo Chigi sul decreto fiscale.

Di Maio risponde alle polemiche attaccando Salvini: “Dovete chiedere a chi l’ha aperta questa discussione. Ci tengo a dire che questo tema non è nel contratto di governo e non vedo perché creare tensioni inutili nel governo per una cosa che non essendo nel contratto non si può fare e non si farà”, afferma Di Maio ribadendo la sua posizione sul tema e la contrarietà pentastellata agli inceneritori.

Il capo politico del M5s si dice sorpreso per “la polemica di oggi perché ieri sera eravamo insieme, con i sottosegretari, Salvini, Conte, al vertice con il presidente Conte sul decreto fiscale, e si rideva e si scherzava”. Di Maio, inoltre, rispondendo ai cronisti durante la sua visita al Talent Garden di Milano, definisce “inutile” la polemica e afferma ancora: “Abbiamo già abbastanza nemici per creare tensioni fra noi”.

Durante l’intervista con Upday, Di Maio parla anche del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e della sua esultanza col pugno chiuso all’approvazione del decreto Genova: “Danilo ha uno dei ministeri più complicati, sta buttando giù un sistema di potere che ruota intorno alle infrastrutture e si è fatto molti nemici. Non c’è mai stato in cinque mesi un dibattito interno al governo sulla sostituzione di un ministro”, replica il vicepresidente del Consiglio escludendo ogni possibilità di un rimpasto di governo che lo coinvolga.

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