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Decreto sicurezza

Decreto sicurezza bis, Orfini (Pd): “Chi salva vite umane viene trattato come un mafioso”

Il deputato del Pd, Matteo Orfini, critica aspramente il decreto sicurezza bis approvato ieri dal Senato, definendoli “disumano” e incostituzionale e ritenendo che le norme introdotte pongano chi salva vite in mare alla pari dei mafiosi: “Con queste norme si considerano le Ong e chiunque effettui operazioni di salvataggio in mare come un mafioso”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Una legge “disumana” e incostituzionale. Il giudizio di Matteo Orfini, deputato del Pd, sul decreto sicurezza bis è netto. Orfini parla del decreto approvato ieri, in via definitiva, al Senato, in un’intervista a Fanpage.it, ritenendo che questa norma ci pone di fronte alla “criminalizzazione del salvataggio delle vite umane”. Una decisione grave anche dal punto di vista simbolico, perché si pone l’operazione di salvare vite umane in mare alla pari della “mafia: si punta a confiscare i beni proprio come si fa con la mafia”. Le norme contenute nel decreto sicurezza bis, secondo il deputato dem, portano a “considerare le Ong e chiunque effettui operazioni di salvataggio in mare (dovute per legge) come un mafioso”.

Che il decreto sicurezza bis venga dichiarato incostituzionale, per Orfini, “non è un rischio ma un auspicio”: “È una legge disumana, già questo la mette in contrasto con la Costituzione. Ed è in contrasto con la Costituzione sia per l’eccesso dei poteri che si concentra nelle mani del ministro dell’Interno, che diventa un’entità quasi sovra-ordinata rispetto agli altri poteri dello Stato, sia perché contrasta con le leggi internazionali”. “Credo che questa legge andrebbe impugnata davanti alla Corte Costituzionale, ma non so cosa farà il Pd. Si tratta di una norma così aberrante che va impugnata in ogni sede. Io pongo il tema al mio partito – continua il deputato dem – ma il decreto è stato approvato ieri, ancora non c’è stato modo di riunirsi per discuterne. Credo che nei prossimi giorni ci sarà una riflessione”.

La stretta sui migranti e sulle manifestazioni

La parte più critica del decreto, tanto da essere definita “allucinante”, è proprio quella contro i salvataggi in mare, secondo Orfini: “Ci sono regole abnormi come le multe per il capitano o la confisca della nave. Le norme contro le Ong faranno morire più persone in mare, aumenteranno i morti”. C’è poi un altro aspetto, quello della minore libertà di manifestare: “Anche lì c’è stata una stretta, che va letta insieme a ciò che avviene nel Paese. Ci sono diversi segnali e atteggiamenti che messi insieme alle nuove norme portano a vedere un clima intimidatorio. Come anche con le politiche di sgomberi, si vuole criminalizzare la povertà”. E tutto ciò non porterà a una maggiore sicurezza, sottolinea l’ex presidente del Pd: “Anche sulla sicurezza interna il decreto comprime la libertà di manifestare il dissenso, comportando grandi rischi”.

‘M5s è come Salvini, è pezzo nuova destra estrema’

Orfini si dissocia dalla lettura data da più parti in questi giorni secondo cui il Movimento 5 Stelle è solo succube della Lega e non responsabile di questa norma: “Il M5s questo decreto l’ha scritto con Salvini e l’ha anche reso peggiore. Loro questo sono. Se Di Maio si vanta di aver inserito la confisca delle navi, di che stiamo parlando? Questo racconto del M5s come bravi ragazzi scemi che subiscono le decisioni di Salvini è falso, sono come Salvini, sono un pezzo della nuova destra estrema. Poi al loro interno c’è qualcuno che è diverso e mi auguro che se ne vada. Alla spicciolata chi ha dignità se ne va, se ne sta andando”.

L’opposizione del Pd e la mobilitazione nazionale

L’opposizione del Pd al decreto sicurezza bisnon è stata debole: c’è stata una forte opposizione alla Camera e al Senato”, afferma Orfini. Ma ora “bisogna andare fino in fondo e rendere più chiaro da che parte stiamo. Anche riconoscendo gli errori del passato”. L’idea di una mobilitazione nazionale lanciata oggi dal segretario Nicola Zingaretti viene accolta positivamente dal deputato del Pd: “Penso che dobbiamo stare in ogni luogo in cui si fa opposizione a Salvini. Bene l’idea di manifestare, soprattutto con quella parte del Paese che non si riconosce nella Lega e non solo con una manifestazione di partito. Bisogna unire le forze e superare le divisioni”.

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