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Opinioni

Dalla nave Aquarius: “Nessuno ci ha detto di andare in Spagna, ci vorranno giorni e siamo senza cibo”

Abbiamo raggiunto telefonicamente Naiara Galarraga Gortàzar, giornalista de El Pais, mentre dalla nave Aquarius fanno sapere di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale relativamente alla possibilità di dirigersi nel porto di Valencia. E smentiscono Salvini, che aveva parlato della possibilità di trasbordare donne e bambini dalla nave sulle motovedette italiane: “Non ci risulta”.
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È di oggi la notizia che il premier Spagna Sanchez ha deciso di dichiarare la disponibilità della Spagna di accogliere la nave Aquarius della ONG SOS Mediterranèe, al momento ferma tra l’Italia e Malta con a bordo 629 migranti, partiti dalla Libia ormai 4 giorni fa. La nave è stata al centro di un vero e proprio braccio di ferro fra il governo italiano e quello maltese, cominciato con la lettera di Matteo Salvini in cui si dichiarava l’intenzione di non fornire una destinazione alternativa alla ONG nel caso in cui La Valletta non avesse autorizzato l’ingresso nei propri porti. Lo stallo aveva di fatto bloccato la Aquarius in una zona di mare a metà strada fra Italia e Malta, in attesa di indicazioni chiare dal MRCC di Roma. Il comando, che ha gestito l’intera operazione di salvataggio (portata a termine, giova ricordarlo, anche con l’aiuto di tre motovedette della Guardia di Finanza, di stanza a Lampedusa), però, non aveva potuto far altro che prendere tempo e intimare alla nave di restare ferma in quel tratto di mare.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Naiara Galarraga Gortàzar, giornalista de El Pais, imbarcata sulla Aquarius, che da giorni sta seguendo le operazioni di soccorso della ONG. La collega ci ha confermato che, al momento, non è ancora chiaro il destino della nave battente bandiera di Gibilterra, considerato che dal MRCC non è arrivata alcuna indicazione sulla destinazione di sbarco:

Fino a questo momento, qui sull'Aquarius, i membri dell’equipaggio che appartengono alle due ONG, MSF e Sos Mediterranee, ci dicono che non hanno ricevuto nessuna informazione dal centro di coordinamento marittimo di Roma riguardo al porto sicuro in cui sbarcare. Ci confermano che stanno comunicando da tutto il giorno, ma fino ad ora ancora non gli è stato indicato il porto sicuro di destinazione.

La possibilità di raggiungere Valencia, del resto, presenta molte complicazioni, come ci ha spiegato la giornalista spagnola:

Il porto di Valencia dista 700 miglia nautiche da qui, il che significa che occorrono almeno 3 giorni per raggiungerlo. Non sono sicura che abbiamo carburante a sufficienza per questo viaggio, quello che so è che questa nave è stata preparata per una navigazione di 3 settimane nel Mediterraneo, ma non so se questo include dei rifornimenti di carburante. Quello che so è che non abbiamo abbastanza cibo per andare oltre stanotte. I migranti hanno mangiato biscotti energetici, un po' di focaccia e tè nelle ultime 48 ore. Non c'è abbastanza cibo per i prossimi giorni, perciò se dobbiamo spingerci più in là avremo bisogno di rifornimenti.

Salvini poche ore fa in conferenza stampa ha accennato alla possibilità di trasbordare donne e bambini su alcune motovedette italiane (“Da stamattina avevamo proposto alla nave di prendere a bordo delle nostre navi le donne e i bambini ma non ci è stato risposto, quindi si vede che non c’era emergenza immediata”), ma a bordo la cosa non risulta, così come non risultano interventi di supporto da altre navi italiane:

Non ho alcuna conferma in merito al disembargo di donne e bambini in altri porti. Siamo nello stesso punto dove il centro di coordinamento marittimo di Roma ci ha detto di fermarci, siamo in acque internazionali ad aspettare e non abbiamo visto alcuna nave passare vicino alla nostra, a parte alcuni mercantili questa mattina presto.

Una situazione di incertezza che si riflette ovviamente sullo stato d'animo dei migranti, come conferma Msf, che riporta la protesta di un uomo, che avrebbe minacciato di buttarsi in mare per paura di essere riportato in Libia:

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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