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Dalla Commissione giustizia un primo via libera alla responsabilità civile dei giudici

La Commissione giustizia della Camera ha approvato un emendamento della Lega alla legge comunitaria 2010. L’emendamento introduce la responsabilità dei magistrati per “ogni violazione manifesta del diritto”. Dure critiche dalle opposizioni e dall’Anm.
A cura di Alfonso Biondi
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Il governo chiede a gran voce la responsabilità civile dei giudici e sta cercando di portare il provvedimento a casa il prima possibile. E pare ci stia riuscendo. L'emendamento depositato dalla Lega Nord alla legge comunitaria 2010, infatti, ha fatto registrare ieri il parere favorevole da parte della commissione Giustizia della Camera. Tale emendamento stabilisce che  i magistrati sono responsabili di "ogni violazione manifesta del diritto".

Secondo quanto indicato dalla commissione, la "violazione manifesta del diritto" viene valutata, tra le altre cose, in base al grado di chiarezza e di precisione della norma violata, al carattere intenzionale della violazione, alla cusabilità o inescusabilità dell'errore di diritto. Ovviamente non sono mancate le critiche da parte delle opposizioni. Giulia Bongiorno di Futuro e Libertà ha fatto sapere che l'emendamento in questione ha una formulazione eccessivamente vaga e l'unico effetto che produrrebbe sarebbe quello di intimidire i magistrati.

L'Udc fa sapere per bocca di Rocco Buttiglione che l'emendamento è del tutto estraneo alle finalità della legge comunitaria in cui sarebbe inserito e che tale emendamento è da ritenersi quindi "inaccettabile nel contenuto ed è offensivo nella forma". Molto critica, come spesso accade per questioni legate alla giustizia, l'Italia dei Valori. Massimo Donadi, capogruppo dell'Idv alla Camera, ha dichiarato: "il Pdl ha puntato una pistola alla nuca della magistratura ed è un grave atto intimidatorio che non diventerà mai legge. Lo impediremo in tutti i modi".

Insomma le opposizioni non hanno accolto l'emendamento nel migliore dei modi. La stessa reazione, però, l'ha avuta l'Associazione Nazionale Magistrati (che s'era detta anche pronta a uno sciopero contro la riforma della giustizia ) che, per bocca del Presidente Palamara, ha denunciato l'intento punitivo e intimidatorio del provvedimento. Palamara ha contestato l'emendamento "anche per le modalità e i tempi con i quali è stato presentato" e perché "non hanno tenuto in alcuna considerazione i punti di vista della categoria interessata". E il muro contro muro sulla giustizia continua.

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