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Salvini sul Coronavirus: “Blindiamo e sigilliamo i confini. Pretendo di sapere chi entra in Italia”

“Adesso mi auguro che qualche fenomeno, qualche anti-salvinista di professione, si renda conto che controllare chi entra nel nostro Paese è un dovere. Blindiamo e sigilliamo i confini. Meglio controllare adesso che piangere dopo. Gli sbarchi dal primo gennaio ad oggi sono aumentati dell’800%, basterebbe un solo portatore di virus, e poi con chi se la prenderanno i fenomeni della sinistra, giornalisti compresi? Con Salvini? Con gli sciacalli? Con i fascio-leghisti?”: così Matteo Salvini sull’emergenza del coronavirus.
A cura di Annalisa Girardi
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"Si sta combattendo contro la diffusione del virus, da principio in Lombardia ma ci sono casi sospetti anche in Veneto, ha denunciato il governatore Luca Zaia, e il rischio è che ci siano anche in altre regioni. L'appello che la politica tutta dovrebbe fare, al di là dei partiti, è di fare adesso ciò che non si è fatto prima. Meglio tardi che mai: controllare, controllare, controllare: verificare chi entra e chi esce, chi va e chi viene, amici e parenti": così Matteo Salvini interviene sull'emergenza del coronavirus, dopo l'annuncio di nuovi casi in Lombardia e Veneto.

Secondo il leader della Lega "non è il momento di fare finta di niente e lasciare che sia la volontarietà a decidere. No. Controlli per chiunque rientri dalla Cina o sia stato in contratto con chi è stato in Cina. Fermo, fermo fermo. Non per un'ora ma per 14 giorni". Salvini quindi attacca le misure varate dal ministero della Salute, guidato dall'esponente di Leu Roberto Speranza: "Si è sentito parlare di quarantena volontaria. Ma quando mai si è visto? Uno Stato che si chiami Stato ha il dovere di difendere la salute dei suoi cittadini. Io, non da senatore ma da papà, da uomo e da ministro che fu pretendo di sapere chi entra e chi esce dal Paese, legalmente o illegalmente, con l'aereo, col barchino, col barcone, col camion. Non è il momento di far finta di niente o fare un passo indietro per scelta politica". E torna sulle polemiche delle scorse settimane, quando ad esempio i governatori della Lega chiesero la chiusura delle scuole per i bambini che arrivavano dalla Cina: "Ci avevano chiamati sciacalli, esagerati e allarmisti. Non è mai bello dire che ve lo avevo detto, ma quando c'è di mezzo la salute e un virus così letale e aggressivo, è meglio un controllo e una precauzione in più".

Salvini lancia poi l'allarme sulla diffusione del Covid-19 nel continente africano: "Adesso mi auguro che qualche fenomeno, qualche anti-salvinista di professione, si renda conto che controllare chi entra nel nostro Paese è un dovere di un amministratore pubblico". E prosegue affermando che ora l'allarme non arriva più solamente della Lega e che "se mezzo mondo controlla chi entra all'interno dei confini e solo l'Italia arriva dopo evidentemente c'è qualcuno che non ha capito o che non è in grado di fare il suo mestiere". Salvini riprende quindi a puntare il dito contro il governo: "La  follia è che mentre la produzione crolla, la natalità crolla e ci entra in casa il virus, c'è il litigio perenne Pd-Cinquestelle-Renzi-Zingaretti-Conte-Casalino-Crimi-Bonafede. Basta: è un momento di emergenza nazionale e in emergenza si lavora, non si chiacchiera e non si litiga. Mi auguro che qualcuno si rimangi le accuse gettate addosso ai parlamentari della Lega che chiedevano controlli".

Quindi un ultimo messaggio: "Ascoltiamo la comunità scientifica: blindiamo e sigilliamo i confini. Meglio controllare adesso che piangere dopo". E riprende i dati sugli sbarchi: "Non vorrei essere un cattivo profeta e mi auguro che il buon Dio protegga questa terra. Però oltre al buon Dio occorre l'intelligenza e l'operato dell'essere umano e del politico. Se gli sbarchi dal primo gennaio ad oggi sono aumentati dell'800%, invece di 200 sono 2.000, vuol dire che ne basterebbe uno: un solo portatore di virus tra quei 2.000, e poi con chi se la prenderanno i fenomeni della sinistra, giornalisti compresi? Con Salvini? Con gli sciacalli? Con i fascio-leghisti? Blindare e sigillare i confini. Altrimenti ne risponderanno davanti agli italiani. Se Conte non è in grado di garantire la salute di chi vive in questo straordinario Paese si faccia da parte e lasci il posto a chi sa lavorare per difendere gli italiani".

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