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Coronavirus, i 3 scenari per l’inverno: dal contenimento soft ai lockdown regionali

Un documento riservato, elaborato dal Comitato tecnico scientifico, contiene gli scenari che l’Italia si potrebbe trovare di fronte durante le prossime settimane e per tutto l’inverno sull’emergenza Coronavirus. Si va da una criticità moderata, che è quella che stiamo vivendo nella fase attuale, arrivando fino alla necessità di nuovi lockdown, quantomeno regionali.
A cura di Stefano Rizzuti
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Tre scenari. Tre ipotesi su ciò che avverrà in inverno in Italia. Già a partire dalle prossime settimane. Ad elaborarli è stato il Comitato tecnico-scientifico, in un documento riservato che sarebbe sul tavolo del governo, secondo quanto spiega il Sole 24 Ore. Gli scenari tengono in considerazione il continuo aumento dei casi, con la soglia dei 5mila nuovi contagi al giorno ormai abbondantemente superata. Nel documento il Cts considera ciò che potrebbe avvenire nei prossimi mesi, ipotizzando gli interventi da mettere in campo fino al marzo del 2021. Si passa dall’attuale fase di contenimento a una di mitigazione. Gli scenari, in realtà, sono quattro: il primo, però, è considerato ormai sorpassato, riguardante una trasmissione bassa: era, di fatto, quanto accadeva a inizio estate.

Il primo scenario: crisi gestibile, restrizioni limitate

Il primo scenario, quello considerato giallo, sembra essere quello attuale. Prevede alcune delle misure che potrebbero essere messe in campo già lunedì con il prossimo dpcm. Questo scenario vede un indice Rt di poco sopra all’1, come avviene oggi in 13 Regioni. Il virus è considerato “gestibile”, gli ospedali riescono a fronteggiare l’emergenza senza particolari affanni. In questo caso si potrebbero prevedere degli stop alle attività su base oraria, come potrebbe avvenire per bar e palestre. E anche delle “zone rosse locali”.

Covid, il secondo scenario: lockdown temporanei

L’obiettivo è quello di evitare il passaggio al secondo scenario, quello arancione. Che si avrebbe con un aumento dei contagi e un Rt tra 1,25 e 1,5. In questo caso i rischi di tenuta per il sistema sanitario sarebbero concreti e si potrebbero prevedere chiusure tra Regioni o infraregionali. Con questo scenario si potrebbero bloccare alcune attività produttive considerate più a rischio e si potrebbero creare “zone rosse con lockdown temporanei”, magari di un paio di settimane o poco più. Per la scuola si chiederebbe di privilegiare la didattica a distanza e nel caso di lezioni di presenza si consiglierebbe l’uso della mascherina al banco.

Il terzo scenario per l’inverno: chiusure e lockdown

Il terzo scenario è quello più catastrofico, tanto da essere definito rosso. L’epidemia sarebbe fuori controllo, con un indice Rt sopra l’1,5 e criticità “nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo”. Si dovrebbe procedere alla chiusura di scuole e università e anche alla possibilità di un lockdown generalizzato, con estensione e durata da definire. Anche se, pure in questo caso, l’ipotesi privilegiata potrebbe essere quella della chiusura di singole Regioni o di parti specifiche dell’Italia, tentando di evitare a tutti i costi una chiusura generalizzata.

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