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Conte: “La mia compagna non ha usato l’auto di scorta, è un attacco personale, falso e diffamatorio”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha spiegato la sua versione dei fatti nella vicenda che ha coinvolto la compagna, Olivia Paladino. “È stato detto che il 31 ottobre saremmo stati a cena in un ristorante dopo che avevo firmato un Dpcm per la chiusura dei ristoranti, è falso e diffamatorio”, così come “la mia compagna non ha preso l’auto di scorta”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Cambia volto, Giuseppe Conte, quando gli chiedono della questione che più lo ha toccato personalmente negli ultimi giorni: il caso che ha coinvolto la sua compagna, Olivia Paladino, accusata di aver utilizzato impropriamente un auto di scorta. "Ho ricevuto attacchi personali", ha detto il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa per annunciare il nuovo Dpcm di Natale. E "ha ricevuto attacchi personali anche la mia compagna Olivia Paladino, mi dispiace molto". Poi Conte ci ha tenuto a spiegare la sua versione dei fatti: "È stato detto che il 31 ottobre saremmo stati a cena in un ristorante dopo che avevo firmato un Dpcm per la chiusura dei ristoranti, è falso e diffamatorio, l'ultima volta che siamo stati al ristorante è stato il 25 settembre". Un esponente di Fratelli d'Italia "mi accusa per un uso improprio della scorta", e anche questo, secondo il presidente del Consiglio, "è completamente falso". Conte ha precisato: "La mia compagna non ha preso l'auto di scorta, non ho mandato la scorta, la scorta era lì per me, era in attesa che scendessi. L'uomo della scorta è intervenuto perché ha visto concitazione e trambusto".

Conte indagato per l'utilizzo della scorta da parte della compagna

Giuseppe Conte è stato iscritto al registro degli indagati dalla procura di Roma, ma facciamo un passo indietro. La vicenda è quella che riguarda la compagna Olivia Paladino e l'utilizzo della scorta del presidente del Consiglio, che avrebbe usato per sfuggire a un giornalista delle Iene. I fatti risalgono allo scorso 26 ottobre, quando gli agenti che si occupano della sicurezza del Conte hanno scortato la compagna del presidente fuori da un supermercato, nel quale si era rifugiata per sfuggire a Filippo Roma, delle Iene, che voleva farle delle domande. Ieri sera Conte ha spiegato che la scorta era già lì per lui, intervenendo una volta sentito il trambusto, negando di aver mandato gli agenti a soccorrerla.

La denuncia di Angelilli e la spiegazione di Lamorgese

Tutto è partito dall'ex europarlamentare di Fratelli d'Italia, Roberta Angelilli, che ha depositato un esposto in cui, rivolgendosi al pm, chiedeva di verificare eventuali irregolarità. Ora da un lato c'è la smentita di Conte, dall'altro il giornalista delle Iene che racconta di non aver visto alcuna scorta inizialmente, ma la donna sola al telefono. Dopo averla seguita sarebbero arrivati gli agenti, come se fossero stati inviati da Palazzo Chigi. Il Viminale ha negato la versione del giornalista, la ministra dell'Interno Lamorgese ha detto che la scorta era sotto casa del presidente del Consiglio, e che Paladino sarebbe stata soccorsa da un agente su indicazione del gestore del supermercato, che l'aveva vista molto turbata. Si sarebbe trattato comunque di un piccolo tratto a piedi.

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