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Concorsi pubblici, approvate le nuove regole: limite massimo di 6 mesi per concludere la procedura

Via libera in Consiglio dei ministri alle nuove regole per i concorsi pubblici. La nuova disciplina dei concorsi si inserisce tra gli interventi del Pnrr per la semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato ieri un decreto che contiene nuove regole per i concorsi pubblici. "Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, ha approvato, in esame definitivo, un regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, concernente norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi. Il testo tiene conto dei pareri espressi dalla Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato e dalle competenti Commissioni parlamentari", si sottolinea nel comunicato diffuso  al termine del Cdm.

La nuova disciplina dei concorsi si inserisce tra gli interventi del Pnrr per la semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative. Lo schema di decreto, comunica una nota, fissa il limite massimo di 6 mesi per la conclusione della procedura concorsuale. La pubblicazione dei bandi avviene attraverso il portale del reclutamento inPA (si accede tramite Spid, Carta d'identità elettronica o Carta nazionale dei servizi) e sul sito istituzionale dell'ente che bandisce il concorso. Particolare attenzione viene data alla rappresentatività di genere, con l'obiettivo di eliminare qualunque forma di discriminazione. In pratica per ciascuna delle qualifiche che vengono messe a concorso il bando deve indicare "la percentuale di rappresentatività dei generi" registrata dall'amministrazione al 31 dicembre dell'anno precedente, scrive il Sole 24 Ore, Previste inoltre tutele nei confronti delle donne in gravidanza o allattamento.

Per accorciare i tempi inoltre è stato anche approvato un emendamento al dl Pa, che ieri ha ricevuto l'ok alla Camera, in base al quale fino al 31 dicembre 2026 permette alle amministrazioni di prevedere solo la prova scritta.

"Con il provvedimento", ha commentato il ministro Paolo Zangrillotracciamo la strada per un nuovo modo di selezionare il personale pubblico, imprimendo una decisiva accelerazione ai tempi di conclusione delle procedure e puntando su digitalizzazione e trasparenza. Un intervento che ci permette di affrontare le oltre 170mila assunzioni previste per il 2023 con maggiore forza, fiducia e consapevolezza di aver messo a sistema un meccanismo innovativo e all’avanguardia. La certezza dei tempi è un importante stimolo per i candidati, una garanzia per le amministrazioni".

"Mettiamo a terra importanti passi sulla digitalizzazione dei nostri processi per una pubblica amministrazione attrattiva ed efficiente", ha aggiunto Zangrillo.

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