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Chi sono i congiunti cui si potrà far visita nella fase due

Con il nuovo dpcm per la fase due dell’emergenza coronavirus si considerano “necessari” anche gli spostamenti per incontrare i “congiunti”. Ma cosa si intende con questa categoria? Secondo l’articolo 307 del codice penale vanno intesi come “ascendenti, discendenti, coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, fratelli, sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti”. Palazzo Chigi precisa che rientrano in questa definizione anche i fidanzati e gli affetti stabili.
A cura di Annalisa Cangemi
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Una delle novità del primo allentamento del lockdown, che il governo ha disposto dal 4 maggio con il nuovo dpcm firmato ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è la possibilità di recarsi a far visita ai parenti che vivono nella stessa Regione in cui si risiede, mantenendo una distanza di almeno un metro, evitando quindi qualsiasi contatto ravvicinato, e sempre indossando la mascherina protettiva.

Nel testo si legge: "Sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza".

La lettera a) dell’articolo 1 del testo del dpcm dice chiaramente che le visite, in tutto il territorio nazionale, saranno permesse solo per incontrare "congiunti", e come ha spiegato il premier Conte questo non significa che saranno consentiti i "party" o le riunioni familiari allargate. Ma la parola "congiunti" ha suscitato qualche perplessità, perché è un concetto lascia spazio a zone d'ombra: cosa intende esattamente il governo? Sono inclusi i fidanzati che hanno trascorso questo periodo di blocco quasi totale in abitazioni differenti? E se un cittadino non ha familiari che vivono nella sua stessa Regione può far visita a un amico stretto?

L'avvocata bolognese Cathy La Torre, attivista per i diritti civili, ha fatto sapere su Twitter che chiederà informazioni più precise al ministero dell'Interno: "Il modulo dice congiunti. Domani sottoporrò un quesito al Ministero Interni se la dicitura possa intendersi anche per partner/compagni/compagne/fidanzati/fidanzate". In attesa di un chiarimento nelle ‘faq' del sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si può provare a fare un primo ragionamento.

I congiunti, secondo l’articolo 307 del codice penale vanno intesi come "ascendenti, discendenti, coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, fratelli, sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti". Da questa definizione sembrano essere esclusi i partner, in assenza di legami di sangue o di un rapporto civile che definisca la categoria. Ma fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che in questa definizione, nel caso del dpcm appena approvato, rientrano anche i "coniugi, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili".

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