Caso Sangiuliano, Procura chiede il processo per Maria Rosaria Boccia: di cosa è accusata

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Maria Rosaria Boccia, imprenditrice che è indagata a seguito di una denuncia dell'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il caso di Boccia e Sangiuliano era emerso nell'estate dello scorso anno, e aveva di fatto portato alle dimissioni del ministro dal suo incarico. Ora, Boccia rischia di andare a processo con le accuse di stalking aggravato, lesioni, interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e false dichiarazioni nel curriculum.
Si parla del periodo tra maggio 2024 e aprile 2025. Le indagini, coordinate dalla sostituta procuratrice Giulia Guccione, hanno ricostruito che Boccia dopo il termine della relazione segreta con Sangiuliano avrebbe iniziato a mettere in atto dei comportamenti ripetuti e insistenti, che avrebbero avuto effetti negativi sulla vita privata del ministro e anche su quella istituzionale. Poi, il 17 luglio 2024, avrebbe aggredito fisicamente Sangiuliano. Da qui sarebbe derivata la vistosa ferita sulla testa (oltre nove centimetri) che l'allora ministro aveva riportato e che era stato inevitabile notare in pubblico.
Sempre secondo gli inquirenti, il 9 agosto 2024 Boccia avrebbe indotto l'allora ministro a confessare alla moglie il fatto che la stava tradendo. In più, a sua insaputa, avrebbe registrato la conversazione. E, più tardi, avrebbe diffuso la registrazione audio alla stampa – ottenendo che venisse trasmessa in televisione.
Le condotte contestate dalla Procura non si fermano qui. Ci sarebbe stata anche la richiesta di un incarico fiduciario al ministero della Cultura, che Sangiuliano guidava; così come l'accesso al cellulare del ministro, non autorizzato. Ma anche la pubblicazione sui social di immagini private senza consenso, minacce alla moglie di Sangiuliano e la sottrazione della fede nuziale.
Questa è la versione degli inquirenti. Toccherà ai giudici decidere se procedere con il rinvio a giudizio, e quindi iniziare un vero e proprio processo, o chiudere il caso. Nel frattempo i legali di Sangiuliano, Silverio Sica e Giuseppe Pepe, hanno fatto sapere che l'ex ministro si costituirà parte civile. "Siamo certi che il prosieguo giudiziario confermerà tutte le ipotesi accusatorie", hanno detto.
In una prima fase, anche Sangiuliano era stato indagato per vicende del tutto diverse collegate al caso Boccia. Nei suoi confronti erano state mosse le accuse di peculato e di rivelazione di segreto d'ufficio, perché avrebbe usato risorse ministeriali per accompagnare la donna in alcune trasferte ufficiali e le avrebbe rivelato informazioni non pubbliche.
Tuttavia, per l'ex ministro la vicenda giudiziaria si è chiusa da tempo. Ad aprile di quest'anno, il Tribunale dei ministri ha archiviato tutto, su richiesta della Procura di Roma. Dunque non c'è più alcun rischio di conseguenze legali, per Sangiuliano.