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Caso Ocean Viking, Matteo Salvini: “Per le navi delle ONG ricomincia la pacchia”

Dopo la decisione del Viminale di offrire un porto sicuro alla nave Ocean Viking è cresciuta la tensione politica in merito alla gestione dell’immigrazione. In particolare Matteo Salvini ha accusato il governo di perseguire un approccio troppo morbido con le navi umanitarie e ha fatto sapere che i sindaci leghisti diranno no ad un eventuale arrivo di migranti. Gran parte delle persone sbarcate saranno ricollocate tra Francia a Germania.
A cura di Francesco Di Blasi
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Cresce la tensione politica dopo la decisione del Viminale di offrire un porto sicuro alla nave Ocean Viking. I 104 migranti salvati più di dieci giorni fa dalla nave gestita da SOS Méditerranée e Medici senza frontiere sono sbarcati a Pozzallo e in gran parte saranno ricollocati in Germania e in Francia: "In base al pre-accordo raggiunto nel corso del vertice di Malta – ha fatto sapere il Viminale – i due Stati accoglieranno complessivamente settanta migranti". L'intesa tra i Paesi europei però non ha frenato le polemiche. In particolare il leader leghista Matteo Salvini ha accusato il governo di perseguire un approccio troppo morbido con le navi umanitarie: "Per le navi delle ONG straniere cariche di immigrati ricomincia la pacchia" ha accusato l'ex ministro dell'Interno, che poi ha fatto sapere: "Sindaci e governatori della Lega diranno di no a ogni nuovo arrivo di clandestini". Il leader leghista ha anche rivendicato il suo ruolo svolto nel governo precedente sostenendo di aver portato avanti una migliore gestione del fenomeno migratorio: "Gli sbarchi con questo governo sono triplicati. Sono passati da 22 al giorno, quando ero ministro, agli 82 attuali e le redistribuzioni dei migranti sono solo sulla carta".

Tra i 104 migranti soccorsi dalla Ocean Viking ci sono 41 minori, 27 maschi e 14 femmine, 14 di loro hanno meno di 15 anni e ci sono anche due bambini molto piccoli. La maggior parte di queste persone proviene da Costa d'Avorio, Mali e Bangladesh, una parte minoritaria da Niger, Nigeria, Sudan, Guinea ConaKri e Camerun.

Le altre navi in attesa di un porto

Lo stallo in cui era la Ocean Viking sembra sia stato risolto, ma altre navi umanitarie attendono risposte da parte degli Stati europei. La nave Alan Kurdi, dopo aver salvato 90 persone e aver rifiutato di tornare in Libia minacciata dalle armi delle motovedette libiche è ora da due giorni in mare in attesa di un porto. Un altro caso si è invece aperto ieri pomeriggio: la Ong spagnola Open Arms, rispondendo a una segnalazione, ha salvato 15 persone nel Mediterraneo. Si tratta di 6 uomini, 2 donne, 2 bimbi e 5 minori, tutti recuperati a bordo di un gommone ormai sgonfio, che stava per affondare.

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