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Caso Lusi, sospetti su altri 13 milioni di euro

Secondo la relazione della società incaricata dalla Margherita di verificare i movimenti della gestione Lusi all’appello mancano altri tredici milioni di euro su cui la magistratura dovrà fare luce.
A cura di Antonio Palma
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Secondo la relazione della società incaricata dalla Margherita di verificare i movimenti della gestione Lusi all'appello mancano altri tredici milioni di euro su cui la magistratura dovrà fare luce.

Sembra ben lontana la parola fine nella vicenda dell'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi, oltre ai fondi già accertati all'appello mancherebbero altri  tredici milioni di euro che si dovrà capire che fine abbiano fatto. A rivelarlo la relazione della società di consulenza Kpmg incaricata dai responsabili dell'ex partito di chiarire la posizione patrimoniale della Margherita e di verificare i movimenti di denaro durante la gestione Lusi.

La relazione consegnata ai Pm – L'analisi sui conti, consegnata dagli avvocati del partito ai Pm romani che indagano sul caso, ha portato alla luce un giro di operazioni bancarie, tra assegni e bonifici, che corrisponderebbero alla cifra di tredici milioni di euro su cui le autorità giudiziarie dovranno fare luce. Il passaggio di denaro in questione è avvenuto tra gli anni 2001 e 2007, ma dubbi vi sono anche sulla gestione dell'anno scorso fino a quando l'intervento delle Forze dell'ordine non ha interrotto il flusso di danaro. Secondo i consulenti dall'analisi degli estratti conto bancari sono moltissime le voci di spese per viaggi e trasferte elettorali non documentate con ricevute e su cui dovranno essere "eseguite ulteriori verifiche”.

Dubbi su alcune spese non documentate – L'ex tesoriere Lusi, indagato per appropriazione indebita, secondo la relazione di parte stilata dalla società incaricata dalla Margherita, avrebbe gestito i fondi del partito quasi in maniera esclusiva con un accentramento di tutte le operazioni finanziarie compreso l'autorizzazione di prelievi e bonifici dalle casse del partito. Nella relazione viene precisato infatti che anche nell'esercizio contabile  2011 risultano spese per viaggi e trasferte elettorali pari a oltre 800mila euro ma "senza alcun documento a supporto".

Le spese erano divise in più tranche per non destare sospetti – Secondo i consulenti gli esborsi erano divisi in più tranche e sotto diverse voci di costo in maniera casuale per diluire gli importi e rendere più difficile la scoperta degli ammanchi. I soldi su cui si dovrà fare luce si vanno a sommare agli iniziali tredici milioni di euro ammessi dallo stesso Lusi e agli ulteriori venti milioni di euro investiti nelle società del Senatore e nell'acquisto di ville. Tutti i soldi che le forze di polizia riusciranno a recuperare Rutelli ha promesso di restituirli alla collettività essendo questi soldi derivanti dai rimborsi elettorali.

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