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Caso Giulia Schiff, l’avvocato dei piloti dell’Aeronautica: “Gogna mediatica per i miei assistiti”

L’avvocato Michela Scafetta, difensore di cinque degli otto piloti dell’Aeronautica Militare denunciati da Giulia Schiff, ex allieva dell’Aeronautica espulsa nel 2018, ha replicato alla senatrice del M5s Cinzia Leone, che si è occupata del caso presentando anche un’interrogazione parlamentare orale al ministro della Difesa Guerini. La 21enne avrebbe subito violenze fisiche e psicologiche dopo un rito goliardico, che tradizionalmente avviene dopo il battesimo del volo.
A cura di Redazione
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Qualche giorno fa ci siamo occupati del caso di Giulia Schiff, 21enne ex allieva dell'Accademia aeronautica che ha denunciato di essere stata vittima di violenza durante un rito goliardico, che viene organizzato tradizionalmente dopo il battesimo del volo. La giovane ha raccontato di essere stata picchiata da alcuni commilitoni. La scena è documentata in un video, che è stato anche mostrato dalla senatrice Cinzia Leone (M5s), durante l'ultima puntata di ‘Nemmeno con un clic', l'appuntamento digitale del MoVimento 5 Stelle per il contrasto ad ogni forma di violenza di genere, privata, sessuale e sui minori, in diretta streaming su Facebook.

Nel filmato si vede la ragazza, immobilizzata, mentre viene colpita con dei fustelli di legno sui glutei, per poi essere gettata in piscina. Ad un certo punto la sua testa viene anche spinta contro l'ala di un aereo. Esiste anche del materiale fotografico, che attesta le ferite e gli ematomi riportati dalla ragazza. Per l'Aeronautica Militare è stata semplicemente rispettata la tradizione.

Giulia Schiff ha denunciato gli otto commilitoni che hanno partecipato a quel rito di iniziazione, avvenuto il 4 aprile del 2018. La giovane è stata poi espulsa dall'Aeronautica nel novembre dello stesso anno.

Secondo Giulia quel provvedimento è stato una ritorsione per aver denunciato l'episodio di nonnismo, e sarebbe stato preceduto da un periodo di vessazioni e punizioni, considerate dall'ex allieva smodate. Per il Tar del Lazio però la versione di Giulia "si basa esclusivamente su presunzioni, supposizioni e argomentazioni induttive", e non sarebbe stata fornita "alcuna prova documentale a conforto della rappresentata tesi".

La prima udienza del processo al tribunale militare di Roma, in cui otto sergenti del 70esimo Stormo dell'Aeronautica di Latina sono accusati del reato continuato di lesione personale, pluriaggravato e in concorso, è stata celebrata lo scorso 9 marzo. La prossima udienza, fissata inizialmente il 7 maggio, è stata rinviata al 23 settembre. E sempre a carico degli otto sergenti la Procura di Latina ha inoltre disposto la citazione diretta a giudizio, con l'accusa di violenza privata.

Riportiamo la replica dell'avvocato Michela Scafetta, difensore di cinque degli otto piloti dell’Aeronautica Militare denunciati da Giulia Schiff.

Se, come ormai sembra inevitabile, i processi si celebrano sui media prima ancora che nei tribunali, è altresì vero che la stampa sceglie sempre di schierarsi con una parte oscurando, inevitabilmente, chi avrebbe il diritto di replicare e sottraendo all’opinione pubblica una esaustiva conoscenza dei fatti. Il codice deontologico dei giornalisti – sorta di dinosauro dai denti spuntati – viene sempre più spesso disatteso. È il caso della RAI – servizio pubblico – che, a seguito di un approfondimento di parte che non ha offerto pari opportunità nel confronto dialettico tra le diverse tesi, ha risposto alla nostra legittima richiesta di replica scrivendo che non si occuperà più del caso e se lo farà estenderà l’invito. Francamente un po’ poco, per un servizio pubblico che decide di occuparsi di un tema così delicato e complesso. Fanpage, che ringrazio, ha scelto, invece, la strada della correttezza formale e sostanziale.

L’articolo al quale intendo replicare è del 12 aprile u.s. a firma di Annalisa Cangemi e riguarda il caso di Giulia Schiff. Premetto che non è mia intenzione criticare il lavoro della Vostra redattrice che, peraltro, ha riportato puntualmente gli accadimenti di quel giorno, ma attirare l’attenzione sulle fonti, cui la cronaca deve attingere, che purtroppo sempre più spesso mancano dell’autorevolezza necessaria per occuparsi di temi delicati e complessi. La fonte in questione, cui l’articolo fa riferimento, è la senatrice M5S Cinzia Leone che nella diretta Facebook del 12 aprile u.s. ha chiaramente affrontato il tema con estrema superficialità; a nulla è valsa la mia telefonata nella quale proponevo di inviarle le carte per una completa conoscenza del caso. A questo punto mi rivolgo direttamente a lei senatrice Leone: quando si rivestono ruoli istituzionali di così alto profilo, le responsabilità che ne conseguono dovrebbero essere sostenute da conoscenza, competenza e studio. Giocare al ribasso con gli italiani, offrendo loro versioni parziali e semplificate dei fatti, è un rischio per il libero sviluppo di un pensiero critico, anch’esso in via d’estinzione. Le sembra d’aiuto che una senatrice della Repubblica prenda le parti di un soggetto coinvolto in un procedimento penale? Aiuto per chi, per lei? Per i suoi elettori? Non crede senatrice che la sua solerzia nel difendere Giulia Schiff pubblicamente possa ledere il diritto degli imputati di essere innocenti fino a prova contraria? Non crede senatrice che gli italiani, anche i suoi elettori, abbiano diritto di sapere tutto, anche quello che lei si ostina a non voler vedere, né leggere, né studiare? La gogna mediatica, cui i miei assistiti sono sottoposti da oltre due anni e cui lei sta in qualche modo contribuendo, schierandosi con partigianeria, divora la democrazia della quale, se non sbaglio, lei stessa è paladina nonché il diritto costituzionalmente previsto di essere innocenti fino a prova contraria. Cara senatrice, mi chiedo se lei sappia che i giudici del TAR Lazio, con sentenza pubblica, hanno confermato che Giulia Schiff è stata espulsa dall’Aeronautica Militare non perché abbia denunciato i suoi ex commilitoni, ma perché inidonea alla vita militare. Mi chiedo, inoltre, se lei sappia che i numerosi provvedimenti disciplinari collezionati dalla ragazza sono estesi lungo tutto l’arco della sua carriera nell’AM. Vorrei che fosse chiaro a tutti che la denuncia della Schiff è stata depositata ben sette mesi dopo il battesimo del volo ovvero qualche giorno prima della sua espulsione.

L’unica cosa che Giulia Schiff fece dopo il battesimo del volo fu una segnalazione “informale” al papà. Mia cara senatrice, non crede che se un Allievo Ufficiale Pilota di Complemento, ovvero un rappresentante delle FFAA, ritenga di essere stato vittima di un abuso debba compie un atto formale, piuttosto che telefonare al papà? Mi chiedo come mai, in questo caso, l’atto formale sia arrivato solo sette mesi dopo, e proprio in concomitanza con l’espulsione. Le ricordo, mia cara senatrice, che la sentenza del TAR è pubblica e circostanzia, in circa trenta pagine, molti dettagli utili ad una corretta ed esaustiva informazione. Quanto alle affermazioni di Giulia Schiff, riportate nei virgolettati dalla giornalista Annalisa Cangemi, non intendo entrare nel merito; spetterà ai Giudici fare chiarezza, posto che nelle aule di Tribunale la legge offre pari opportunità di giudizio a tutti.

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