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Calenda fa mea culpa: “Per 30 anni ho creduto nel liberismo, ma sono solo cazzate”

L’europarlamentare e leader di Siamo europei, Carlo Calenda, dopo una giornata con i manifestanti della ex Embraco sotto al Mise, parla delle sue idee sul lavoro: “Quando leggevo Alesina e Giavazzi che scrivevano che non è importante salvaguardare i posti di lavoro, ma il lavoro, dicevo ‘che fico’. Ora ho capito che sono solo cazzate”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo una giornata di presidio sotto il ministero dello Sviluppo economico con i lavoratori della ex Embraco, Carlo Calenda, leader di Siamo europei ed europarlamentare eletto con il Pd, arriva a una conclusione. Un vero e proprio mea culpa: “Quando leggevo Alesina e Giavazzi che scrivevano che non è importante salvaguardare i posti di lavoro, ma il lavoro, dicevo ‘che fico'. Ora ho capito che sono solo cazzate”, afferma durante la presentazione di un libro. Spiegando: “Una delle più grandi cazzate che abbiamo raccontato è che non si salvano i posti di lavoro, ma si salva il lavoro. Per cui pensiamo che un operaio di 50 anni che ha passato la vita a fare impianti può andare a lavorare nell’economia delle app. Queste cazzate le abbiamo sostenute, io le ho sostenute, per 30 anni. E poi dice che vincono i sovranisti…”.

L’europarlamentare sottolinea che ora “bisogna ricentrarsi su un liberalismo di metodo. La democrazia liberale deve recuperare il pragmatismo. E se la società va meno veloce del progresso, la società salta per aria”. Calenda ha esordito parlando delle manifestazioni degli operai sotto al Mise: “Vengo da cinque ore al ministero dello Sviluppo economico, per una volta non sopra ma sotto. La Embraco è un’azienda di straordinaria capacità. Gli operai sono i migliori. A un certo punto l’azienda gli dice di andare a fare training agli operai slovacchi. Loro ci vanno, ma intanto chiedono: ‘Mica chiuderete e vi trasferite?’. E quelli assicurano che no, non lo faranno. Ma poi gli chiudono la fabbrica”.

Calenda ieri è stato sotto al ministero dello Sviluppo economico con gli operai della ex Embraco. Che chiedono chiarezza sul piano industriale della nuova proprietà, la Ventures. E per l’ex ministro dello Sviluppo economico non sono mancate le contestazioni, soprattutto quelle di un lavoratore che lo accusa di avere “409 lavoratori sulla coscienza”. Una critica che l’europarlamentare eletto con il Pd proprio non vuole accettare: “Senza di me eravate tutti licenziati”, è la replica nei confronti del contestatore.

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