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Biotestamento, l’approvazione è a un passo: Alfano cerca di bloccarla con migliaia di emendamenti

La legge sul biotestamento approda al Senato dopo mesi di ostruzionismo politico, ma subito viene subissata da migliaia di proposte di modifica, la metà delle quali avanzate da Ap, il partito di maggioranza guidato dal centrista Alfano.
A cura di Charlotte Matteini
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Il biotestamento è ormai giunto alla votazione finale in Senato, dopo mesi di ostruzionismo e blocco istituzionale in commissione. Nel pomeriggio di oggi, a seguito della discussione generale iniziata ieri, il testo dovrebbe giungere definitivamente a Palazzo Madama per l'approvazione definitiva, ma come previsto il ddl è stato subissato da migliaia di emendamenti e proposte di modifica. La legge sul biotestamento è stata approvata dalla Camera dei Deputati lo scorso aprile con 326 voti favorevoli e dopo molteplici calendarizzazioni in Senato è rimasta praticamente "impantanata" in commissione a causa dell'ostruzionismo di destra e centristi. Inizialmente avrebbe dovuto essere discussa in Senato prima della pausa estiva, a fine giugno, ma nel corso dell'estate sono intervenuti numerosi slittamenti che di fatto hanno reso impossibile il proseguimento dell'iter parlamentare. Di biotestamento non si è più parlato per parecchie settimane, quando improvvisamente il Partito Democratico ha annunciato di essere intenzionato ad approvarla entro la fine della legislatura, anche a costo di porre la fiducia. Così, dopo mesi di pantano istituzionale, nella giornata di ieri il biotestamento è stato calendarizzato per l'approvazione finale in Senato, ma nonostante l'accelerazione la legge rischia di rimanere nuovamente ostaggio dell'ostruzionismo parlamentare, a meno che il governo non decida di intervenire legandola a un voto di fiducia.

Come funziona il biotestamento

La proposta di legge al vaglio del Senato prevede l'introduzione di “norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento” e in sostanza la possibilità per il paziente di rifiutare determinate terapie mediche. Il testo di legge approvato dalla Camera, qualora non dovesse subire sostanziali modifiche a Palazzo Madama, prevede dunque che ogni malato abbia il diritto di rifiutare le terapie, comprese nutrizione e idratazione artificiale, ma altresì permette ai medici di opporre l'obiezione di coscienza. Ogni persona potrà dichiarare le proprie volontà compilando il Dat (disposizioni anticipate di trattamento) e decidere espressamente quali terapie accettare o rifiutare nel caso in cui a causa di una patologia o un incidente dovesse un giorno non essere più in pieno stato di coscienza.

La legge tutela "il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all'autodeterminazione di ogni persona" e stabilisce che nessun trattamento sanitario possa essere iniziato o proseguito in mancanza del libero e informato consenso della persona. Il consenso informato può essere acquisito nei modi più consoni alle condizioni del paziente, deve essere documentato in forma scritta o attraverso videoregistrazioni oppure, per la persona con disabilità, attraverso dispositivi che lo consentano.

Ogni persona maggiorenne e capace di agire ha il diritto di rifiutare, in tutto o in parte, qualsiasi terapia – anche nutrizione e idratazione artificiale – o di revocare, in qualsiasi momento, il consenso prestato, anche quando la revoca comporti l'interruzione del trattamento, ma ai medici è riconosciuta l'obiezione di coscienza e dunque di fronte alla richiesta di ‘staccare' la spina, non avranno quindi ‘l'obbligo professionalè di attuare le volontà del paziente". Il malato potrà comunque rivolgersi a un altro medico nell'ambito della stessa struttura sanitaria.

Attraverso le disposizioni anticipate di trattamento (Dat), chiunque potrà esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari. Le Dat devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata autenticata o consegnata presso l'ufficio dello stato civile del comune di residenza, che provvede all'annotazione in apposito registro, ove istituito, oppure presso le strutture sanitarie qualora si servano di modalità telematiche di gestione.

La carica dei 3000 emendamenti

Come previsto, il testo appena approdato a Palazzo Madama è stato subissato da migliaia di emendamenti, per la precisione 3005. Oltre la metà delle proposte di modifiche sono state avanzate da Alleanza Popolare (1527), il partito di maggioranza di governo guidato dal ministro Alfano. Ap ha sostanzialmente presentato tutti gli emendamenti depositati in commissione Sanità e sembra intenzionata a dare battaglia in Aula affinché il testo della legge venga modificato e ammorbidito. La Lega ha invece ripresentato 1203 emendamenti, mentre Forza Italia 147. Settantaquattro le proposte di modifica di ‘Federazione della Libertà', 28 quelle di Gal, 19 del gruppo Autonomie-Psi-Maie e 7 del Misto. Nessun emendamento invece da parte del M5s e Pd.

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