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Banca Carige, Luigi Di Maio: “Non ci mettiamo un euro, oppure diventa dello Stato”

Il nodo da sciogliere è ancora quello della possibile nazionalizzazione, su cui il ministro dell’Economia Giovanni Tria non è d’accordo, preferendo in vece una soluzione di mercato: “La nazionalizzazione di banca Carige, con l’ingresso dello Stato nell’azionariato, o una soluzione di mercato non sono in contraddizione”, ha spiegato Di Maio a Radio Anch’io.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio ha rilasciato un'intervista a Radio Anch'io toccando diversi temi, tra cui la polemica sull'assenza di risorse per i disabili nel decreto per rendere operativo il reddito di cittadinanza e quota 100, contestata dalla Lega: "Ci saranno 260.000 invalidi italiani che ora hanno un trattamento economico che avranno accesso al programma del reddito di cittadinanza", ha sottolineato il vicepremier, sottolineando che la misura non perderà 400 milioni ma al contrario li guadagnerà perché è stata ridotta la platea degli stranieri e redistribuiti quei soldi tra pensioni minime, pensioni di invalidità e maggiore formazione per i centri per l'impiego. Ieri la Lega aveva minacciato di non votare il decreto sul reddito di cittadinanza, senza i soldi dedicati agli invalidi.

Altra questione calda è quella dei migranti, e dell'accordo raggiunto questa notte tra il premier Conte e il ministro degli Interni Matteo Salvini: "Il vertice Di ieri sera è stato un incontro molto cordiale come sempre tra me, Giuseppe e Matteo: come sempre riusciamo a raggiungere un accordo e questo governo andrà avanti a lungo". E ha aggiunto: "La soluzione è nel mandato che abbiamo dato a Conte: affideremo quei migranti che spettano in quota parte all'Italia alla chiesa Valdese che si è resa disponibile a costo zero" ad accoglierli nelle loro strutture. Un altro mandato importante "è quello di incontrare il commissario all'immigrazione dell'Unione europea e con lui avviare l'opera di redistribuzione dei migranti che gli altri Paesi avevano detto di prendere dall'Italia".

Su banca Carige, per la quale il governo ha varto un decreto per ‘soccorrerla', mettendo sul piatto 1,3 miliardi, il nodo da sciogliere è ancora quello della possibile nazionalizzazione, su cui il ministro dell'Economia Giovanni Tria non è d'accordo: "La nazionalizzazione di banca Carige, con l'ingresso dello Stato nell'azionariato, o una soluzione di mercato non sono in contraddizione". Il vicepremier ha ribadito che il decreto varato dal governo giallo-verde contiene solo una garanzia ipotetica. "Noi non ci mettiamo un euro. Abbiamo fatto solo un decreto con un'ipotetica garanzia. Se qualcuno la dovesse prendere prima noi non ci mettiamo un euro, ma se lo Stato ci mette anche solo un euro la banca diventerà dello Stato e la useremo per dare prestiti alle imprese e mutui ai cittadini. Nessuno pensi che prima ci mettiamo soldi pubblici e poi la regaliamo a qualche privato".  

Sulla possibile nazionalizzazione frena però il commissario ed ex presidente Carige, Pietro Modiano, secondo cui la ricapitalizzazione preventiva "non è sul tavolo, non è necessaria". "Nego che questa sia una ipotesi", ha detto. Secondo Modiano si tratta di un' ipotesi "teorica, estrema, più che residuale". "Noi non siamo quella roba lì. Siamo proiettati in un mondo che non è il nostro", la politica parla di nazionalizzazione e "dice che siamo l'Etruria o le venete, ma non è così", ha detto a ‘La Stampa'. Carige "si poteva rimettere in sesto con 400 milioni, era una realtà certificata dalla Bce che ha ispezionato i crediti". Poi è venuta l'assemblea del no di Malacalza, il commissariamento, il decreto del governo. Ma "questo non vuol dire che siano cambiati i fondamentali: servivano 400 milioni prima, ne servono 400 adesso". 

A proposito dei suoi contatti con il movimento dei Gilet Gialli, in vista delle elezioni europee di maggio, ha spiegato: "Le persone con le quali stiamo parlando non sono i violenti. Il movimento si sta opponendo – ha spiegato – a uno che si era finto anti establishment e poi ha fatto peggio dell'establishment". Di Maio ha annunciato un incontro nelle prossime settimane con il leader del movimento Eric Drouet. "Quelli che hanno fatto violenze sono stati arrestati noi non stiamo parlando con questi".

Sull'analisi costi-benefici sulla Tav, appena consegnata al ministero dei Trasporti, Di Maio ha detto: "Non l'ho letta, è uno studio preliminare. Aspettiamo il dato ufficiale, ha detto, i tecnici dovranno parlare e dire se quell'opera è un buon investimento.  Il Movimento è contro quell'opera" ha ribadito. Ma Salvini sulla Tav non è disposto a cedere facilmente: "Al governo si discute, anche sulle infrastrutture. Io sono a favore di nuove strade e ferrovie. La Tap, ad esempio, è in corso di lavorazione. Sono a favore della Tav e affinché vada avanti. Se l'analisi dei tecnici sulla Tav fosse negativa, nessuno di noi vorrebbe né potrebbe fermare una richiesta di referendum". 

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