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Arriva lo street food contadino: agricoltori potranno vendere cibo da strada cucinato da loro

Con la manovra in discussione in Parlamento arriva anche il via libero allo street food contadino: gli agricoltori potranno vendere direttamente al consumatore i loro prodotti già cucinati.
A cura di Stefano Rizzuti
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Viene definito come un passo “storico” dalla Coldiretti: è il via libera che il Parlamento ha dato allo street food contadino. A renderlo noto è proprio il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che in occasione dell’assemblea nazionale di fine anno ha commentato “positivamente la manovra che contiene importanti misure per il settore agricolo, dalla decontribuzione per giovani agricoltori, al bonus verde fino alla sterilizzazione delle aliquote Iva”. Ma la novità più importante e che sta più a cuore agli agricoltori è la possibilità di vendere, per la prima volta, i propri prodotti direttamente anche derivati da processi di manipolazione o trasformazione: ovvero direttamente pronti per il consumo.

Dalla polenta fritta veneta alle olive all'ascolana, dalle panelle siciliane ai peperoni cruschi lucani, dagli arrosticini abruzzesi ai frullati della salute direttamente dal produttore al consumatore, anche in forma itinerante, spiega Coldiretti parlando di una “opportunità importante per i consumatori con un italiano su due (50%) che ha mangiato cibo da strada nell'ultimo anno in tutte le sue forme secondo l'indagine Coldiretti/Ixe”. “Con il via libera allo street food contadino finalmente gli agricoltori potranno vendere anche nei mercati contadini il cibo prodotto e i frutti della loro terra”, commenta Roberto Moncalvo.

Coldiretti segnala che ora sarà possibile farlo “acquistando direttamente a chilometro zero dagli agricoltori e dagli allevatori a garanzia della genuinità e della qualità ma anche del rispetto degli ingredienti e della vera tradizione enogastronomica Made in Italy. Una opportunità importante alla vigilia dell'anno del cibo italiano nel mondo per qualificare l'offerta delle città minacciata – sostiene la Coldiretti – dalla banalizzazione e dall'omologazione ma anche per difendere l'identità alimentare nazionale che rischia di sparire dalle strade e dalla piazze invase dal kebab al sushi, dalla frutta fuori stagione come le caldarroste congelate disponibili durante tutto l'anno”.

Il cibo da strada contadino non è l'unica novità introdotta dalla manovra in questo settore. C’è, infatti, anche il bonus verde, ossia la detrazione ai fini Irpef del 36% delle spese per lavori di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi nonché per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Il bonus si applica nel limite massimo di spesa di 5.000 euro per interventi sulle singole unità immobiliari e sulle parti esterne condominiali.

Per i giovani agricoltori under 40 – sottolinea la Coldiretti – è stato anche riconfermato l'esonero triennale dal pagamento dei contributi previdenziali e una riduzione contributiva nel limite del 66% per il successivo anno e del 50% per l'ulteriore anno. Viene poi estesa al 2018 l'indennità giornaliera di 30 euro per i lavoratori della pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, nel periodo di sospensione per misure di fermo pesca, nel limite di 40 giorni in corso d'anno, con uno stanziamento di 5 milioni annui.

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