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Arriva lo scontrino elettronico: cosa cambia per cittadini e negozianti

Dal 1° luglio 2019 gli esercizi commerciali con fatturato superiore ai 400mila euro dovranno dotarsi di registratori di cassa digitali in grado di emettere lo scontrino elettronico, ma Confcommercio chiede il rinvio della scadenza a causa di “difficoltà operative”. Ecco le principali novità legate alla misura anti-evasione.
A cura di Annalisa Girardi
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In foto: uno scontrino cartaceo.
In foto: uno scontrino cartaceo.

Addio a registratori di cassa e scontrini cartacei. Dal 1° luglio 2019 arriverà lo scontrino elettronico insieme ai registratori di cassa digitali, collegati direttamente con l'Agenzia delle Entrate. Come già annunciato, il cambiamento riguarderà inizialmente solo gli esercizi commerciali con un fatturato superiore ai 400mila euro. Dal 1° gennaio 2020 invece, l'obbligo sarà esteso a tutti i commercianti che in Italia sono circa 2 milioni. La novità contenuta nella legge di Bilancio 2019 ha diversi propositi, dal semplificare il registro fiscale di ogni attività al contrastare l'evasione.

In primo luogo i negozianti dovranno dotarsi di registratori di cassa adatti alla memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi. Coloro che, nel 2019 o nel 2020, acquisteranno un registratore che consenta di adempiere alla direttiva potranno beneficiare di un bonus fiscale sotto forma di credito d'imposta pari al 50% della spesa fino a 250 euro. Il costo medio di questi nuovi macchinari è di 800 euro, ma c'è anche la possibilità di mantenere il registratore analogico integrandolo con un software specifico in grado di inviare direttamente all'Agenzia delle Entrate il corrispettivo giornaliero di ogni commerciante. Il contribuente potrà poi consultare i dati riguardo al proprio esercizio direttamente nel portale dell'Agenzia. Lo scontino elettronico potrà anche essere utilizzato dal cliente come garanzia digitale sull'acquisto.

In questo modo si potrà semplificare il processo di certificazione di tutte le operazioni fiscali dei negozianti, rendendo di conseguenza più lineare anche la compilazione delle dichiarazioni dei redditi e dell'IVA. Tuttavia, un certo livello di digitalizzazione non è solo funzionale ad una facilitazione della burocrazia, che elimina per di più diversi costi, ma è anche uno strumento di controllo e ostacolo all'evasione fiscale. Con la memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi l'Agenzia delle Entrate potrà infatti verificare in tempo reale l'ammontare delle vendite e confrontarle con l'IVA pagata e le altre spese dell'esercizio commerciale.

Non sono mancate le polemiche. In una lettera inviata al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha chiesto di rimandare al 1° gennaio 2020 il termine per l'entrata in vigore dello scontrino elettronico anche per i contribuenti i con un volume di affari superiore ai 400mila euro. Le cause della richiesta sono da ritrovare nel "ritardo nell'emanazione dei decreti attuativi e delle possibili difficoltà operative connesse alle problematiche tecniche che le imprese si troveranno ad affrontare nell'adeguamento del parco macchine esistente".

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