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Armi all’Ucraina, Parlamento Ue dà ok a piano Asap: no a emendamenti Pd per escludere uso fondi Pnrr

Via libera al Parlamento Ue con 446 voti a favore, 67 contrari e 112 astenuti al regolamento a sostegno della produzione di munizioni Ue (Asap) per rafforzare la capacità produttiva europea di munizioni da inviare in Ucraina.
A cura di Annalisa Cangemi
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La plenaria di Bruxelles del Parlamento Ue ha approvato, con 446 voti favorevoli, 67 contrari e 112 astensioni, il mandato negoziale dell'Eurocamera sul regolamento per rafforzare ed accelerare la produzione di munizioni nell'Unione, il regolamento Asap (Act to support ammunition production) proposto dalla Commissione europea. Dopo il voto di oggi i deputati inizieranno i negoziati con il Consiglio, con l'obiettivo di raggiungere un accordo, con l’obiettivo di adottare il testo finale durante la sessione Plenaria di luglio.

Sono stati respinti invece gli emendamenti presentati dal gruppo dei Socialisti e democratici che richiedevano l'esclusione dell’uso dei fondi del Pnrr e del piano Coesione. Grazie all’introduzione di misure  specifiche l'Asap, tra cui un finanziamento di 500 milioni di euro, punta a stimolare la produzione di munizioni da fornire a Kiev e permette agli Stati membri di spostare i fondi europei dai programmi di spesa sociali e dello stesso Pnrr per destinarli a nuove forniture di armi all'Ucraina.

Pd spaccato sul voto sulle munizioni all'Ucraina

Ieri la segretaria del Pd Schlein aveva dettato la linea ai suoi: "Non è per noi accettabile utilizzare le risorse Pnrr e coesione per produrre munizioni e armamenti". Per questo la delegazione del Pd in Europa, pur essendo a favore del sostegno all'Ucraina, aveva presentato degli emendamenti, sostenuti dal gruppo dei Socialisti e Democratici, per impedire appunto di spostare i fondi europei dai programmi di spesa sociali e dello stesso Pnrr per destinarli a nuove forniture di armi a Kiev. Emendamenti che non sono però passati.

Dopo la bocciatura delle modifiche al piano alla fine gli eurodeputati del Pd hanno votato divisi: tra coloro che hanno partecipato al voto, 10 si sono espressi a favore, 4 si sono astenuti e 1 ha votato contro. Per un errore tecnico in un primo momento i voti a favore risultavano 8 e 6 gli astenuti. Poi le eurodeputate Patrizia Toia e Alessandra Moretti hanno corretto il loro voto, cge non doveva essere un'astensione, ma un sì.
Nel dettaglio, a favore: il capo delegazione Brando Benifei, Mercedes Bresso, Beatrice Covassi, Paolo De Castro, Elisabetta Gualmini, Pina Picierno, Daniela Rondinelli, Irene Tinagli, Alessandra Moretti, Patrizia Toia. Gli astenuti: Pietro Bartolo, Camilla Laureti, Franco Roberti, e Achille Variati. Contrario invece Massimiliano Smeriglio. Il centrodestra ha invece votato compatto a favore del regolamento.

Il gruppo dei Socialisti e democratici aveva già annunciato che avrebbe sostenuto comunque il regolamento Asap: "Questa legge è stata proposta dalla Commissione Ue e mira ad aumentare la produzione di armi dell'Unione per aiutare l'Esercito ucraino a combattere l'invasione russa".

"Pur sostenendo pienamente la necessità della legge sulle munizioni, il Gruppo S&D ha presentato emendamenti affinché il finanziamento di queste armi non vada a scapito delle politiche e dei programmi Ue esistenti, come la politica di coesione e i Piani nazionali di ripresa e resilienza. Sono necessari nuovi fondi dell'Ue. Inoltre, gli emendamenti si concentrano sulla necessità di garantire il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori nell'Unione, compresi gli orari di lavoro", avevano spiegato i deputati del gruppo.

"Spero che oggi al Parlamento europeo le forze politiche della destra italiana decidano di supportare i nostri emendamenti per escludere Pnrr e fondi di coesione dalle risorse utilizzabili per la produzione di munizioni, se non lo faranno la battaglia si sposterà in Italia e in seno al Consiglio per impedire che il governo e i Paesi Membri usino i fondi destinati ad obiettivi sociali e ambientali per questa finalità, per noi non sarebbe accettabile", aveva detto Brando Benifei, capodelegazione degli Eurodeputati Pd al Parlamento europeo.

"La linea della delegazione del Partito Democratico all'Europarlamento è sempre la stessa: come ha detto ieri la nostra segretaria, il Pd insieme al Gruppo dei Socialisti e Democratici continua a sostenere il popolo ucraino con ogni mezzo necessario", ha spiegato ancora Benifei. "Lo facciamo anche con la votazione di oggi che avvia la negoziazione del Parlamento Europeo con gli Stati Membri, ma non possiamo accettare la distrazione di risorse fondamentali per il futuro dell'Italia e per questo continueremo a impegnarci in tutte le sedi affinché il governo porti avanti i progetti e non sprechi questa opportunità fondamentale per il nostro Paese".

Gli eurodeputati del M5s invece hanno votato contro: "Il Movimento 5 Stelle si schiera con fermezza contro la guerra in Ucraina e oggi, con tutta la delegazione al Parlamebto europeo, agiremo coerentemente votando compatti contro il regolamento a sostegno della produzione di armi. Respingiamo categoricamente l'idea di alimentare la macchina bellica: la priorità inderogabile dell'Unione europea, in questo momento, deve essere la promozione della diplomazia come unico mezzo per porre fine a questa follia distruttiva. Eppure, già in sede di voto sulla procedura accelerata il Parlamento europeo ha imboccato la direzione opposta, negando tra l'altro ogni possibilità di discutere estensivamente il testo e di intervenire sul regolamento stesso", ha scritto in una nota Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

"Noi ci opponiamo a questo provvedimento folle e voteremo in modo contrario. La pace è la nostra bandiera e per questo motivo, ancora di più, riteniamo inconcepibile che la produzione di armi sia finanziata con i fondi europei e con quelli del Pnrr, possibilità prevista dal regolamento stesso. Auspichiamo che anche le altre forze politiche facciano altrettanto", ha aggiunto.

Il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, a margine di un flash mob organizzato da Avs davanti a Montecitorio, aveva lanciato un monito ai dem: "Siamo contenti che siano contrari, vediamo come votano. Perché non si può essere contrari e votare a favore. Ci sono cose che in politica sono più semplici di quanto si possa immaginare". 

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