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Morte di Silvio Berlusconi

Aperto il testamento di Berlusconi: attesa per conoscere come sarà spartita l’eredità del Cavaliere

È stato aperto il testamento di Silvio Berlusconi, morto lo scorso 12 giugno, davanti a due testimoni. Ora c’è attesa per conoscere come verrà spartita l’eredità del Cavaliere.
A cura di Annalisa Girardi
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L'attesa è ormai finita, il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto alla presenza di due testimoni, gli avvocati Luca Fossati dello studio Chiomenti e Carlo Rimini. Sarà letto davanti ai figli del Cavaliere, Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi. L'intera famiglia è stata convocata dal notaio Arrigo Roveda, in via Pagano a Milano, per rendere note le ultime volontà del fondatore di Forza Italia. Si parla di un patrimonio da svariati miliardi di euro, circa 6,9. Ci sarà anche la compagna Marta Fascina. Il notaio, uscendo dallo studio, interrogato dai cronisti, ha detto: "Da me non saprete nulla, né oggi, né domani, né mai".

La parte della compagna Marta Fascina

Oltre al patrimonio da spartire tra i cinque figli, si è aperta fin da subito anche la questione della compagna Marta Fascina. A lei spetterà sicuramente un ruolo di rilievo anche in Forza Italia. La partita sulla successione politica è infatti un altro capitolo fondamentale dell'eredità dell'ex presidente del Consiglio.

Perché il testamento è stato aperto solo oggi

Inizialmente il testamento di Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno al San Raffaele di Milano, avrebbe dovuto essere aperto lo scorso 26 giugno, ma l'appuntamento è poi slittato a causa di alcuni problemi burocratici. Dopo la morte dell'ex presidente del Consiglio la questione dell'eredità ha subito attirato molta attenzione: in ballo c'è infatti il futuro di Fininvest, nonché delle aziende quotate in Borsa collegate al gruppo come Mediaset, Mondadori e Banca Mediolanum.

Il figlio Pier Silvio prima dell'apertura del testamento: "Siamo compatti

L'ad di Mediaset e primogenito di Berlusconi, Pier Silvio, durante la presentazione dei nuovi palinsesti delle reti aveva commentato, rispetto al futuro dell'azienda: "C'è compattezza. Io voglio un bene enorme a mia sorella Marina, così come ai miei fratelli Barbara, Eleonora e Luigi. Ognuno fa il proprio mestiere, ma c'è una compattezza assoluta. Comprendiamo quello che è stato scritto sui giornali, anche se, devo dire, un po' mi ha turbato. Però ognuno fa il suo mestiere".

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